domenica 6 agosto ’17

    XVIII settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del Giorno

    Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. (Gilbert Keith Chesterton)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti, e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale. Egli è Dio…

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno (Matteo 17,1-9)

    La “Trasfigurazione di Cristo” di Tiziano Vecellio

    “In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il volto brillò come il sole e le vesti divennero candide come la luce. Ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.  Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)

    Per gli Orientali il 6 agosto rappresenta la Pasqua dell’estate per l’importanza dell’avvenimento ricordato dai vangeli. Nella trasfigurazione Gesù si manifesta ai discepoli nello splendore della vita divina che è in lui. Questo splendore è solo un anticipo di quello che lo avvolgerà nella notte di Pasqua e che comunicherà a noi rendendoci figli di Dio. La vita cristiana è da allora un processo di lenta ma reale e sicura trasformazione in Cristo, come è cantato dal prefazio: il Cristo «rivelò la sua gloria… per preparare i discepoli a sostenere lo scandalo della croce e anticipare, nella Trasfigurazione, il destino della Chiesa, suo mistico corpo». La festa della trasfigurazione fu estesa all’Occidente nel 1456 da Callisto III in ricordo di una vittoria sull’Islam. La luce è la forma di comunione più perfetta: S. Giovanni nell’Apocalisse, definisce Cristo «stella radiosa del mattino». Essa è il dono alle Chiese che si «convertono», e ai singoli che hanno «candeggiato» le vesti nel sangue dell’Agnello e camminano con il Signore «in bianche vesti». Gli Orientali cantano dopo la comunione: abbiamo visto la luce. Anche noi nella Messa «vediamo la luce» comunicando col Risorto: come Mosè al roveto ardente; come il popolo sotto la nube luminosa; Elia rapito sul carro di fuoco. Come Simeone al tempio; come Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor; come gli Apostoli con Maria nel cenacolo, Paolo sulla via di Damasco…tutti siamo in attesa di essere rivelati come figli della luce, quando Dio sarà «tutto in tutti».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché ogni battezzato riscopra e valorizzi in sé l’immagine del Cristo trasfigurato

     

    Don’t forget!

    06-08-1945: la bomba atomica sganciata sulla città di Hiroshima uccide all’istante 80.000 persone.

    06-08-1978: muore il bresciano Giovanni Battista Montini, eletto Papa nel 1963 col nome di PAOLO VI e come successore del bergamasco Giovanni XXIII

    Oggi si commemora il BEATO TADDEO DULNY, nato a Chmielów (Polonia) nel 1914 e morto il 6 agosto 1942. Ancora seminarista, durante l’occupazione nazista della Polonia, fu deportato nel campo di detenzione di Dachau. Qui, nelle situazioni più cupe, egli riusciva a raccogliere un raggio della misericordia divina e additarlo agli altri. Un suo compagno di prigionia così ne annota la fine: «Morì di fame. Arso nel crematorio». A 28 anni.

     

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