VI Settimana Tempo Ordinario  

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    Il confessionale ligneo conservato all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo – Andrea Fantoni

      

     

    GIUSEPPE ALLAMANO

    Ebbe don Bosco come insegnante e S. Giuseppe Cafasso per zio. Ordinato prete a Torino a 22 anni – era nato nel 1851- fu rettore del santuario della Consolata. Volle fondare un istituto dedicato all’annuncio «ad gentes»: nacquero così nel 1901 i Missionari della Consolata e nel 1909 le suore. Denunciò a Pio X l’insensibilità sulla missione e chiese l’istituzione di una giornata missionaria. Lo farà Pio XI nel 1927, un anno dopo la sua morte.

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 5,17-37)

    Vennero i farisei e cominciarono a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Egli, traendo un profondo sospiro disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione». E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all’altra sponda.

    Riflessione Per Il Giorno – Mons. Ravasi: Mattutino

    L’unico obbligo morale nostro è di dissodare vaste radure di pace in noi stessi e di estenderle a poco a poco, finché questa pace non si diffonderà verso gli altri. Più pace ci sarà negli esseri, più ce ne sarà in questo mondo in fermento. Sono parole di Etty Hillesum, ebrea olandese uccisa ad Auschwitz il 30-09-1943, a 29 anni. Ci siamo lasciati alle spalle un anno di guerre; di tensioni internazionali; di terrorismo, violenza, sfruttamento, crudeltà costantemente in agguato; gli squilibri planetari creati dall’ingiustizia sono sotto gli occhi di tutti. Ma prima di affidarci alle istituzioni politiche, dobbiamo partire da noi stessi, dal nostro orizzonte, irradiandolo di pace. È un’azione a prima vista modesta ma, come la catena dell’odio si allunga con atti singoli di vendetta, così l’amore dilaga solo se l’acqua purificatrice e dissetante di perdono, generosità, benevolenza è arricchita da tanti piccoli rivoli che ognuno immette e alimenta. Scriveva Etty: «La mia vita è un ininterrotto ascoltare, dentro di me e gli altri, Dio». E quelle divine sono solo parole di amore e di pace.

    Preghiera del giorno (preghiera di S. Gregorio da Nissa)

    Non ricordare più i miei peccati, Signore; se ho mancato, per la debolezza della mia natura, in parole, opere e pensieri. Tu perdonami, tu che hai il potere di rimettere i peccati. Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Più ancora: degnati, o mio Dio, di ricevere nelle tue mani l’anima mia senza colpa e senza macchia quale una gradita offerta. Amen

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i medici e tutti coloro che nel mondo si dedicano alla cura degli infermi.

    Don’t Forget

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    BERGAMASCHI FAMOSI: ANDREA FANTONI

    La sua era una famiglia di grande vocazione artistica: sia il padre che i fratelli e in seguito figli e nipoti, lavorarono in una bottega nota in tutto il nord-Italia. Grandi intarsiatori, i Fantoni ebbero come committenti enti ecclesiastici: difatti le loro principali opere sono racchiuse nelle chiese di Bergamo, delle valli Seriana e Camonica. Esponente di spicco della famiglia, ANDREA FANTONI (Rovetta 1659 – Bergamo 1734) ebbe un’ottima educazione artistica: istruito presso la scuola di Pietro Ramus di Mù, si recò, adolescente, a Parma dove lavorò per qualche mese a Palazzo Ducale. Tornato nel paese natale, lavorò nella bottega di famiglia, nella quale ricoprì presto il ruolo più importante e riuscì a portarla in una posizione di assoluto prestigio. Alla sua morte lasciò la gestione della bottega ai fratelli ed al nipote Grazioso Fantoni.

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