martedì 17 aprile ’18

    3a Settimana di Pasqua

     

    nell’immagine un dipinto di Lucas Cranach il Vecchio (1472, Kronach – 1553, Weimar), “Cristo e la donna colta in adulterio”, 1532, Olio su tavola, 82,5 x 121 cm, Museum of Fine Arts, Budapest

     

    Proverbio del giorno

    «Le piante della sapienza devono essere innaffiate di lacrime (India)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Dio, fonte della gioia e della pace, che hai affidato al potere regale del tuo Figlio le sorti degli uomini e dei popoli, sostienici con la forza del tuo Spirito, e fa’ che nelle vicende del tempo, non ci separiamo mai dal nostro pastore che ci guida alle sorgenti della vita. Egli è Dio…

     

    Santo del Giorno

    ROBERTO DI LA CHAISE DIEU, appartenente alla famiglia di La-Chaise-Dieu (Casa Dei), nacque in Alvernia (Francia) all’inizio dell’XI sec. Divenuto prete, fondò un’opera per i poveri, ma si sentiva chiamato alla più stretta vita monastica. Siamo nell’XI secolo, ai tempi della riforma cluniacense. Lui andò a Cluny e poi pellegrino a Roma. Al ritorno visse in Alvernia, dove raggiunto da numerosi compagni, fondò l’abbazia benedettina di La-Chaise-Dieu, di cui divenne primo abate. Morì nel 1067.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 6,30-35)

    La folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.» 

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO (S. Giovanni Crisostomo)

    Il pane che il Padre dà, Gesù lo chiama pane vero. Non che il miracolo della manna fosse falso; ma la manna era una prefigurazione di un pane superiore e più eccellente…: “Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”: al mondo intero, non solo ai giudei. Questo pane non è solo cibo ma vita, vita diversa da questa qui, vita completamente altra, la vera vita…Gesù è lui stesso pane perché è il Verbo, Parola di Dio, come qui, nelle nostre chiese, diventa il pane del cielo per la discesa dello Spirito Santo.

     

    Riflessione Per Il Giorno (don L. Epicoco)

    «Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti». Basta fare una passeggiata in montagna per capire ciò che Gesù dice: più sali, più il panorama è grande, maestoso, complessivo. Dall’alto le cose si vedono nell’interezza, dal basso invece si vedono solo nella misura del nostro sguardo. Fa impressione pensare che Gesù dall’alto della croce vede meglio di quelli che stanno in basso, ma chi soffre capisce la vita in maniera più profonda. Chi è inchiodato su una croce guarda la realtà come Dio la guarda dal cielo, ma solo a patto che quella croce sia un’esperienza di santificazione e non di disperazione. Gesù ci ha donato una posizione nuova per le nostre croci. La superiorità di cui parla Gesù, la si ottiene caricandosi la croce fin sui nostri personali Calvari. Credere nel Figlio significa seguirlo fin lassù. In fin dei conti ce l’aveva detto: “chi mi ama mi segua”. In quel “seguire” si gioca il nostro “credere”. Anzi si gioca tutto. In questo senso allora la fede è un cambio di prospettiva, ma essa non viene dalle idee ma da ciò che ci accade. È la vita stessa che molto spesso ci chiama a conversione, cioè ci chiama a capovolgere le nostre visuali. Negli occhi di chi soffre c’è bellezza o disperazione. Da quegli occhi si capisce in che posto è stata piantata la loro croce.

     

    L’intenzione del giorno

    Preghiamo perché la celebrazione eucaristica sia per tutti noi fonte di serenità e di gioia.

     

    Don’t forget! BERGAMASCHI FAMOSI

    PIETRO ISABELLO (1484–1549) è ritenuto il più importante architetto rinascimentale di Bergamo: definito “prezzemolino” per i tanti chiostri, porticati, facciate e architetture che gli si attribuiscono. Fu pure costruttore, impresario edile, perito e ingegnere: fu lui a ispezionare le mura medioevali e a restaurare Palazzo Vecchio dopo le rappresaglie spagnole: la copertura a capriate lignee del Palazzo della Ragione fu idea sua. In città progettò e costruì la chiesa e il monastero di S. Benedetto, ricostruì la chiesa di S. Gottardo, rinnovò la chiesa di S. Spirito, progettò la casa dell’arciprete in città alta (vedi foto). In provincia il chiostro maggiore del monastero di Pontida e S. Paolo d’Argon e lo si ritrova a Orzinuovi, Peschiera e Brescia

     

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