Potrebbero essere molte le parole o le foto per descrivere come abbiamo ricordato nella Ciudad de los Niños il decimo anniversario della morte del nostro fondatore, p. Antonio.

A noi ci sembra significativa questa foto. Racconta prima di tutto che l’eucaristia presieduta da Mons. Oscar, Arcivescovo della nostra diocesi di Cochabamba, ci ha riuniti come una grande famiglia: ragazzi, educatori, professori, benefattori, alcune autorità del comune e della defensoria, amici della Ciudad, giovani che sono cresciuti in questa comunita.

È il momento dell’offertorio. La mamma di due ragazzi che sono in comunità da quasi dieci anni presenta come segno di ringraziamento e di affidamento alcune foto degli  incontri che alcuni ragazzi hanno avuto in questi mesi con i propri familiari. Questo dono riassume anche tutto il lavoro educativo che abbiamo svolto in questi ultimi anni, quello di ricostruire un intreccio che si era rotto e di dare continuità a una relazione familiare che già dai primi mesi di vita, per diverse motivazioni, si era frantumata. Abbiamo presentato una famiglia, riconoscendo che il Signore è più grande delle nostre cadute e che ci offre il tempo opportuno per rialzarci “guariti”.

Ci piace pensare che il gesto di questa mamma che presenta i suoi due figli al Signore, Custode della vita di ognuno, sia il riflesso di quel gesto di tenerezza di Maria che abbraccia, protegge e custodisce suo Figlio, come se fosse ancora nel grembo materno.  È la statua della Madre della Tenerezza che abbiamo nella nostra chiesa e visibile nella foto, a sinistra.

E infine in questa foto ci è offerta la possiblità di vedere come la luce del sole riscalda il volto di ognuno, piccoli e grandi. Il Signore rimuove le tenebre della nostra vita, scalda la nostra freddezza e indifferenza all’altro. I nostri volti, come girasoli, possano sempre orientarsi al Dio Luce, soprattutto negli smarrimenti o nei labirinti della vita, perchè la Speranza sia sempre alimentata nell’esistenza di ogni persona.