Nelle foreste della Bolivia vive il popolo con i cuori più in salute al mondo. Lo ha evidenziato uno studio appena pubblicato sulla rivista Lancet e presentato presso l’American College of Cardiology. «È una popolazione incredibile – hanno commentato gli autori della ricerca – con i valori di incidenza di malattie coronariche più bassi livelli di qualsiasi popolazione registrata fino ad oggi».

Dal 2014 e il 2015, i ricercatori hanno studiato le condizioni delle popolazioni residenti nei villaggi Tsimane, indigeni del Sudamerica, dove risiedono 16mila abitanti. Con l’aiuto della TAC, hanno analizzato i cuori di 705 soggetti di almeno 40 anni. Parliamo di una popolazione che vive sulle rive del fiume Maniqui, nella foresta amazzonica.

Cacciano, pescano e allevano sulle rive del fiume Maniqui nella foresta amazzonica. Abitano in capanne di paglia senza elettricità o comfort moderni. Il loro modo di vivere non ha nulla a che fare con il nostro «ma, sostengono gli esperti – questi dati possono servirci di lezione per i nostri problemi di salute».

All’età di 45 quasi nessun Tsimane aveva calcificazioni nelle arterie mentre il 25% degli americani le ha. A 75 anni i due terzi degli Tsimane ne sono liberi, mentre l’80% degli americani ha segni di “CAC”. «È un dato molto più basso rispetto a ogni altra popolazione. La più simile sono le donne giapponesi, ma in un tipo di vita e ambito diversissimi». Sconosciuti anche gli ictus.

Gli esperti non hanno dubbi: è una dieta quasi del tutto priva di grassi e ricca di carboidrati non raffinati a rappresentare l’elisir degli abitanti dell’area. Ma non è tutto. Anche l’assenza di fumo, l’abitudine dell’attività fisica, per ben sei ore al giorni, giocano un ruolo essenziale nel determinare la salute del cuore degli Tsimane. La carne rappresenta il 17% dell’alimentazione (per lo più carne di cinghiale, tapiro e capibara) mentre il pesce raggiunge il 7%. Al tutto si aggiunge un largo consumo di  prodotti della terra come mais, radici di manioca e platano e riso, oltre che frutta e noci.