“Ludovica Ciupete ciupete” era Semil che mi chiamava chiedendomi un “lecca lecca”.
Un piccolo e goloso bambino di nove anni che vive nella Ciudad de los ninos a Cochabamba in Bolivia: qui sono stata per circa un mese, assieme ad altri volontari bergamaschi.
Un mondo a parte, differente dal nostro, in cui tutti sorridono, in cui c’è collaborazione, abitato da tanti bambini, che hanno bisogno di affetto.
Ti vengono incontro, ti chiedono come ti chiami, sono curiosi, vogliono sapere tutto di te e in pochissimo tempo si affezionano.
Vivono all’interno di un villaggio, all’interno delle quali ognuno ha un ruolo: c’è chi lava i piatti, chi fa il bucato, chi pulisce la casa, chi si occupa dell’orto e chi del cucito,ognuno di loro è partecipe in casa.
L’intera comunità è gestita e organizzata da padre Gianluca, sempre impegnato nel gestire al meglio la Ciudad e aiutato da un gruppo di suore anche esse super indaffarate ad aiutare le varie educatrici/educatori nelle case.
Be’ che altro posso dire, sicuramente non è facile scrivere tutto quello che ho vissuto in questo mese, penso che sia un’esperienza che vada assolutamente vissuta.
Bisogna entrare in quel piccolo mondo per capire.
Diverse sono state le attività che ho svolto: dall’aiutare Sophia e Sonia a fare i compiti, due bambine di una dolcezza e simpatia infinita; al sistemare un giardino di una casa, dove vivevano le adolescenti della Ciudad; al piantare fiori e al pitturare.
Spero solo di poter tornare un giorno, come ho promesso a Sonia e Sophia,per poter rivivere altri momenti come quelli già vissuti, perché questa esperienza la custodisco nel cuore, perché aiutare chi ha bisogno ti cambia la vita e ti apre gli occhi, perché quello che ho imparato è che non siamo noi a lasciare qualcosa a loro ma sono loro che lasciano qualcosa a te.
Ludovica Celletti