Per celebrare degnamente l’Anno Santo 1950 il commendatore Francesco Giudici intercede presso il conte Piero Fogaccia e le sorelle, affinché facciano dono al Patronato S. Vincenzo di un terreno in via S. Lucio presso la stazione ferroviaria. Nel dicembre dello stesso anno il conte firma l’atto di donazione di 6.500 metri di terreno e di una villetta a don Bepo il quale inizia subito a realizzarvi la futura casa di accoglienza dei minori e scuola professionale. 07 ottobre 1952: don Giuseppe Rota con 12 ragazzi entra nella casa ancora in costruzione. E’ l’inizio di un’avventura di fede e di carità destinata ad espandersi fino a raggiungere nel 1970 la ragguardevole cifra di 320 ospiti. Non solo: durante l’estate la casa diventa colonia per centinaia di ragazzi da ogni parte d’Italia (dai 200 del Seminario di Brescia, ai 600 del Patronato Scolastico di Piacenza, ai 900 delle colonie Alfa Romeo) Anno 1961: con l’improvvisa morte di don Giuseppe Rota, direttore della casa diventa don Martino Campagnoni che 50 anni dopo continua a essere l’anima della casa e il punto di riferimento anche per la popolazione di Clusone dal punto di vista liturgico, visto che la cappella dedicata a S. Pietro, funziona da chiesa per il quartiere. Sulla fine degli anni ’80 la casa è costretta a chiudere l’internato, ma continua a funzionare la scuola professionale AFP con 250 alunni. L’istituto professionale statale che dall’inizio degli anni ’90 vi era ospitato sotto diverse denominazioni (l’ultima fu “T. Pacati”) e il cui affitto rappresentava un importante contributo al sostegno della casa, dal 2012 è stata assorbita dall’Istituto Fantoni di Clusone. Attualmente il parco della casa è ceduto in comodato al Comune, mentre la palestra è affittata alla Parrocchia. Per gli spazi non occupati dalla scuola si stanno prendendo in considerazione proposte di utilizzo.

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