Attende seduto sulla panchina, appoggiandosi alla stampella: del resto con la gamba destra ingessata e il braccio sinistro steccato non potrebbe fare altro. “Cosa ti è successo?” chiedo. “Una disattenzione e una brutta caduta…ma adesso sto meglio e sono venuto a trovarti”. Si parla a lungo e un’ora dopo, un’auto entra in cortile: “Sono venuti a prendermi” dice e mi fa scivolare in tasca una busta di denaro: “In questi mesi ho speso poco e sono stato aiutato molto: sono i risparmi della mia convalescenza, spendili per chi sta peggio di me”. Giorni prima avevo incontrato un altro coetaneo che aveva esordito con un aggressivo: “Per colpa vostra sto perdendo la fede” e aveva attaccato tutti dal Papa in giù, attingendo con livore al repertorio delle più trite polemiche. Alleggerisco la situazione deviando sulla famiglia, la vita da pensionato, le vacanze e lui: “Sono appena tornato dal Nepal” e inizia a parlare dei buddisti ma solo per riattizzare la polemica con “voialtri della chiesa…” Lo dribblo di nuovo chiedendogli: “Con questo caldo non vai via qualche giorno?”. “Domani vado al mare con la moglie” risponde. Qualcuno mi aiuta a rispondere a questa domanda: perché chi ha buon tempo è quasi sempre arrabbiato, mentre le persone provate dalla vita sono serene e generose?
– don Davide –