Riflessione del giorno

domenica 1 dicembre ’19

By Patronato S. Vincenzo

December 01, 2019

 

Proverbio del giorno

«Gettando la polvere non si può nascondere la luna (India)»

 

AVVENTO

Con la celebrazione dei primi Vespri di ieri sabato 30 novembre è iniziato il nuovo anno liturgico 2019-2020 (anno A) e con esso il tempo di Avvento (=venuta con l’attesa conseguente del Signore che viene a salvarci sia nel ricordo della sua prima venuta che si celebra nel Natale, sia nell’attesa vigilante del ritorno di Gesù alla fine della storia).  Il colore dei paramenti liturgici indossati dal sacerdote è il viola; nella terza domenica di Avvento (la domenica Gaudete) si può usare il rosa, a rappresentare la gioia per la venuta di Cristo. Nella celebrazione eucaristica non viene recitato il Gloria, affinché risuoni più vivo nella Messa della notte per la Natività del Signore.

 

Iniziamo la giornata pregando (preghiera colletta)

Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unigenito, maestro di verità e fonte di riconciliazione, risveglia in noi uno spirito vigilante, perché camminiamo sulle vie di libertà e amore fino a contemplarti nell’eterna gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

CHARLES DE FOUCAULD

Nato nel 1858 a Strasburgo, dopo una gioventù dissipata, intraprese la carriera militare, ma fu congedato «per indisciplina e cattiva condotta». Si dedicò a viaggiare, esplorando il Marocco, il che gli meritò la medaglia d’oro dalla Società di Geografia di Parigi. Scosso dalla fede dei musulmani, si riavvicinò al cristianesimo e si convertì. Deciso a «vivere solo per Dio», si recò in Terrasanta per abitarvi come Gesù, in povertà e nascondimento. Ordinato prete per celebrare l’Eucaristia, si stabilì in un’oasi del Sahara algerino, indossando una tunica bianca, su cui aveva cucito un cuore rosso e una croce di stoffa. A tutti si presentava come fratello universale e offriva ospitalità. Poi si addentrò ancora più nel deserto, fino al villaggio di Tamanrasset. Vi trascorse 13 anni pregando 11 ore al giorno e componendo un dizionario di francese-tuareg usato ancor oggi. Il 1° 12-1916, la sua casa fu saccheggiata da predoni: il corpo fu trovato presso l’ostensorio con l’ostia.

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

 

Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)

Quello di oggi non è un testo che si sceglie deliberatamente per trovarvi conforto e risollevare il morale. Eppure la Chiesa lo mette all’inizio dell’anno liturgico. Si tratta di abbandonare il trantran, le abitudini, le usanze, di convertirsi e ripartire da zero. Al di là della gioiosa novella del Vangelo che annuncia la venuta redentrice di Dio, si dimentica e si respinge facilmente l’eventualità del giudizio, anche se non la si contesta assolutamente “in teoria”. È il pericolo che corrono i discepoli di tutte le epoche. Se non si aspetta ogni giorno la sentenza di Dio, non si tarda a vivere come se non esistesse giudizio. Di fronte ad una tale minaccia, nessuno può prendere come scusa lo stile di vita “degli altri”: nessuno può trincerarsi dietro agli altri per sottrarsi al pericolo di essere dimenticato dal Signore. Salvezza e giudizio sono affini uno all’altro, ci scuotono nel bel mezzo della nostra vita: sia nel momento delle grandi catastrofi, sia nel corso del lavoro quotidiano nei campi o in casa. Uno è preso, trova scampo, è salvato; un altro è abbandonato. Ma non essere tratti d’impiccio non dipende dal beneplacito degli altri. È l’uomo che ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione. Ecco perché, come spesso nel Vangelo, questo brano si conclude con un appello alla vigilanza.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i sieropositivi e per chi si prende cura di loro come l’Oasi Gerico