Riflessione del giorno

domenica 12 aprile ’20

By Patronato S. Vincenzo

April 11, 2020

nell’immagine La Resurrezione di Andrea Mantegna

 

Pasqua di Resurrezione di N. S. G. Cristo

 

 

Riflessione per Il giorno – don Davide Rota

L’ultima parola di Gesù in croce secondo il Vangelo di Giovanni è: “Tutto è compiuto”. Delle sette parole pronunciate dal crocifisso, è proprio questa che forse più di tutte le altre fa capire il significato che Gesù (e con lui Dio Padre) attribuisce alla propria morte: portare a compimento non solo la sua vita (di Gesù), ma anche la vita di ogni uomo e donna e la storia di tutta l’umanità. Per noi invece la morte, non solo se colpisce un giovane, ma nella stragrande maggioranza dei casi, è sentita come una sottrazione, un’ingiustizia! Nei giorni in cui stavo poco bene, mi sono stupito che non temevo tanto di morire, ma di andarmene lasciando le cose a metà senza completare il mio impegno di prete e la mia vita di uomo. Meditando su questa ultima parola di Cristo, ho capito però che egli l’ha detta non solo per sé, ma per tutti. “Tutto è compiuto” significa che a partire dalla sua morte non c’è intenzione, desiderio, proposito di bene che rimanga incompiuto; non c’è azione, sforzo, impegno che resti senza risultato. Il Signore porta a compimento nella sua vita, morte e risurrezione ciò che noi riusciamo solo ad abbozzare, a iniziare, magari a sviluppare, ma non a completare né da soli, né con gli altri, perché anche all’opera più bella e all’impresa più grande mancherà sempre qualcosa (non è ciò che stiamo vedendo in questa pandemia? Ora sono tutti eroi e angeli, ma non appena si allenterà la tensione voleranno gli stracci). Il senso della festa di Pasqua che oggi celebriamo è che nel Risorto il nostro povero mondo pieno di peccati, sofferenze e ingiustizie già sta vivendo in anticipo la pienezza finale “Noi… aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia” (2 Pt 3:13). L’augurio ai bergamaschi duramente colpiti dall’epidemia, è che la fatica della Quaresima che non si è celebrata nelle chiese, ma vissuta in carne propria, ora lasci spazio alla gioia della Pasqua, nella certezza che Dio porterà a compimento ciò che noi abbiamo solo iniziato; nella speranza che Lui venuto al mondo per cercare chi si è perduto, restituirà i nostri morti a noi che li abbiamo amati.

Buona Pasqua Bergamo, Italia, Europa e mondo intero!   

 

L’Intenzione del giorno

Preghiamo perché la gioia della Pasqua segni la ripartenza dopo i giorni della solitudine e del dolore.

 

Don’t forget! Santo del Giorno

ERMENEGILDO MARTIRE. Vissuto nel VI secolo, era figlio di Leovigildo, re di Spagna e seguace di Ario. Il matrimonio con una cattolica provocò tensioni a corte e il re esiliò Ermenegildo e la moglie a Siviglia. Qui, il giovane si convertì al cattolicesimo e tentò di sconfiggere il padre con l’aiuto di Bizantini e Svevi. Gettato in carcere, rifiutò la Comunione da un vescovo ariano e fu giustiziato.