Proverbio del Giorno
«Troppo è peggio che poco (Giappone)»
Iniziamo la giornata Pregando
O Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore il germe della verità e della grazia, fa’ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza evangelica, ben sapendo che c’è più amore e più giustizia ogni volta che la tua parola fruttifica nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen
La Parola di Dio del giorno – LETTURE: Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
La riflessione del giorno (commento al vangelo)
La prima lettura e il Vangelo sottolineano la libera e gratuita iniziativa di Dio nell’avvento del Regno e richiamano i cristiani ad alcuni atteggiamenti fondamentali del loro agire: 1) La povertà di chi non annuncia se stesso, non cerca se stesso, si distacca dalle ricchezza e si libera dalle compromissioni con le potenze della terra (danaro, politica, potere, cultura…) perché sa che il Regno non dipende da questo. 2) La disponibilità a compiere la volontà di Dio e la rinuncia al trionfalismo ed efficientismo che si basa sull’organizzazione, sulle opere, sulle istituzioni e sui programmi, più che sull’ascolto della parola di Dio, sul confronto con il Vangelo, sulla fiducia in Dio, sulla umiltà e sulla preghiera…3) la pazienza: la realizzazione del Regno non dipende da me, ma da Dio e perciò saprò essere paziente. Non per questo l’atteggiamento del cristiano si rifugia in un disimpegnato quietismo: stiamo tranquilli e attendiamo, tanto tutto dipende da Dio! Il cristiano è cosciente che è Dio che chiama, quando e come vuole; si serve di noi, ma non sappiamo in che modo, in quale occasione e verso quali persone. La vera povertà è questa: fare tutto senza attribuirci il merito di nulla. Prega come se tutto dipendesse da Dio e lavora come se tutto dipendesse da te. (S. Ignazio di Loyola)
L’intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i cappellani delle carceri e per tutti i carcerati
Don’t forget! …Ricorda!
17/06/1978: 40° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale di don Fausto Resmini
Giulitta Martire
Durante la persecuzione di Diocleziano a Iconio (oggi in Turchia) Giulitta, donna ricca, vedova con il figlio in tenera età, Quirico, lascia la città, per sfuggire alla persecuzione, e scende con le ancelle in Cilicia, dove è arrestata con l’accusa di essere cristiana. La leggenda narra che il persecutore teneva il fanciullo sulle ginocchia: Quirico, vista la madre sofferente, si disse anch’egli cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere giustiziata intorno al 304