Festa delle luci, ebbe origine in Oriente e nel sec. VI si estese all’ Occidente: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia con benedizione e processione delle candele nota come ‘CANDELORA’. La presentazione chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino verso la Pasqua
Iniziamo la Giornata Pregando (Cantico di Simeone)
“Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Amen”
“Quando venne il tempo della purificazione, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore…Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui”
Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)
Sono trascorsi quaranta giorni dalla nascita di Gesù, venuto al mondo per la salvezza di noi tutti. E oggi quel Bambino viene portato nel tempio di Gerusalemme, a Dio presentato, offerto e consacrato. E’ a partire da questo giorno che Gesù inizia a occuparsi delle “cose del Padre suo” tanto che un giorno dirà: “Mio cibo è fare la volontà del Padre mio”. Il vangelo presenta due anziani, Simeone e Anna, modelli di discepolato: sono i primi a riconoscere Gesù come Signore; i primi a lodarlo e a darne testimonianza. Luca insiste sul fatto che siano proprio due “poveri di Signore”, a riconoscere Gesù, non i capi e i sommi sacerdoti: poveri del Signore perché appartenenti alla lunga schiera di uomini e donne di fede che puntavano tutto sulla salvezza del Messia atteso. Ma come avviene questo riconoscimento? Avviene grazie alla perseveranza nella fede e nella preghiera. Di Anna si dice che non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio giorno e notte. La preghiera intensa di Simeone poi è bellissima: “Ora lascia o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola”: avendo il bambino Gesù tra le braccia si sente sazio, soddisfatto, ora ha capito, ora può andare, è pronto anche a morire, perché ora tutto torna. Sono sufficienti pochi minuti per dare senso, luce e felicità a una vita di sofferenze, pochi minuti per dare luce a una vita di attesa. Per Maria, la madre di Gesù, c’è una parola dura e inaspettata: “una spada ti trafiggerà l’anima”. Anche per Maria sarà faticoso e doloroso seguire Gesù e accettare che si compia in lei la volontà di Dio. Ma stare con Gesù significa stare a contatto con la Luce, e divenire anche noi luminosi, come le candele di questa festa!
Intenzione del giorno
Preghiamo per i consacrati e le consacrate in ogni parte del mondo
Don’t Forget
02-02-1906: muore Caterina, la mamma di don Bepo.
OGGI SI CELEBRA LA 24.ma GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA E LA 42.MA GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA