Antifone della Novena di Natale:
“Chiave di David e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre: vieni e libera lo schiavo dal carcere, che è nelle tenebre e nell’ombra della morte”.
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera colletta)
Dio grande e misericordioso, che tra gli umili scegli i tuoi servi per portare a compimento il disegno di salvezza, concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito, perché sull’esempio di Maria accolga il Verbo della vita e si rallegri come madre di una stirpe santa e incorruttibile. Per Cristo nostro Signore. Amen
Riflessione del giorno (P. Paolo Curtaz: commento al Vangelo)
Col movimento tipico di una cinepresa, il Vangelo parte dal cielo e restringe progressivamente il campo fino a mettere a fuoco un villaggio, una casa, una ragazza. In mezzo, sette nomi propri: Gabriele, Dio, Galilea, Nazareth, Giuseppe, Davide, Maria. Il 7 indica la totalità della vita, il brulichio instancabile della vita, ed è lì che Dio viene. In un 6° mese segnato sul calendario della vita, il sesto mese di una vita nuova dentro Elisabetta. Il cristianesimo non inizia nel tempio ma in una casa. Alla grande città Dio preferisce un polveroso villaggio mai nominato nella Bibbia, alle liturgie solenni dei sacerdoti preferisce il quotidiano di una ragazzina. Dio entra nel mondo dal basso e sceglie la via della periferia. Un giorno qualunque, in un luogo qualunque, una giovane donna qualunque: il primo annuncio di grazia del Vangelo è consegnato nella normalità di una casa. Qualcosa di colossale accade nel quotidiano, senza testimoni, lontano dalle luci e dalle liturgie solenni del tempio. Nel dialogo, l’angelo parla per tre volte, con tre parole assolute: “rallegrati”, “non temere”, “verrà la Vita”. Parole che raggiungono le profondità della vita umana. Maria risponde consegnando l’arte dell’ascolto, lo stupore colmo di domande, e dell’accoglienza.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché il Natale non sia ridotto a regali e auguri, ma sia accoglienza di Dio e del prossimo
Don’t forget! – GUGLIELMO DI FENOGLIO LAICO CERTOSINO
Nato nel 1065 in diocesi di Mondovì, Guglielmo, dopo un periodo di romitaggio, si unì ad alcuni solitari che vivevano secondo lo stile di S. Bruno. Fu così tra i primi religiosi della Certosa di Casotto dove morì da fratello laico, intorno al 1120. La tomba fu da allora meta di molti pellegrini.