Riflessione del giorno

domenica 21 giugno ’20

By Patronato S. Vincenzo

June 20, 2020

 

XII Settimana del Tempo Ordinario

 

Proverbio: «Il frutto maturo cade da solo, ma non ci cade in bocca (Cina)».

 

Iniziamo la giornata pregando (preghiera colletta)

O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta. Per il nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli Amen

 

Gesù disse agli apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla v’è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)

La fede ispira coraggio, non incoscienza o temerarietà e il coraggio esprime la fede. Il coraggio della fede consiste non nel negare la debolezza, ma nel riconoscerla e trasformarla assumendola. È la paura, invece, che, nella sua forma più vera e letale è paura della debolezza e tentativo di negare e rimuovere fragilità e vulnerabilità cercando sicurezza e protezione a ogni costo o perseguendo il controllo di ciò che a esso sfugge. Vero nemico della fede “è la paura della fragilità, che non si vuole accettare, la paura dell’intimità che non si vuole condividere, la paura di dare fiducia senza sapere se ne varrà la pena” (Giovanni Cucci). Dietrich Bonhoeffer, commentando le parole di Gesù “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro” (Mt 10,29), ha scritto: “Certo, non tutto quello che accade è ‘volontà di Dio’. Ma alla fine nulla accade ‘senza che Dio lo voglia’ (Mt 10,29); attraverso ogni evento cioè, qualunque sia il suo carattere non-divino, passa una strada che porta a Dio”. Questa fiducia nella presenza di Dio anche nel non-divino, nell’enigmatico, nelle ostilità e nelle persecuzioni, nelle sofferenze sopportate per il vangelo, dice la sua paternità fedele nei nostri confronti e sconfigge la paura. Aiuta a non scoraggiarsi nelle inevitabili tribolazioni. E anche per questa via ci viene mostrata la dimensione di coraggio insita nella fede. La fede rende coraggiosi.

 

Intenzione e Santo del giorno

Preghiamo per tutti i perseguitati a causa della fede e della giustizia

 

 

 

Sono morti a Fiobbio di Albino nel giro di poche ore Luigi Carrara e Severa Belotti di 86 e 82 anni, coniugi da 62 anni, entrambi colpiti dal coronavirus e genitori di Monica e di Luca. Dopo vari giorni di ricovero sono spirati a un paio d’ore di distanza, condividendo dopo una vita intera anche lo stesso destino. Per i figli non c’è stata nemmeno la possibilità di stare a fianco dei loro genitori nelle ultime ore e sono stati costretti a vivere il lutto a distanza, ma l’affetto della gente sui social è stato un appiglio di speranza al silenzio del momento doloroso: «Non pensavo che tante persone mi raggiungessero in questo modo, anche tanti che non conosco ma sono rimasti colpiti dalla nostra tragedia – spiega il figlio Luca-. I miei genitori hanno passato la vita insieme e sono stati accomunati dallo stesso destino». Luigi era ex operaio tessile della storica Honegger di Albino; Severa era casalinga dopo un’esperienza lavorativa in Svizzera da giovane prima di occuparsi della famiglia. Entrambi erano conosciuti a Fiobbio: Luigi Carrara fino al 2018 è stato attivo alle feste patronali estive alle prese con chili e chili di polenta. Il figlio Luca, che abita con moglie e due figli nella stessa casa paterna, dice di loro: “Voglio ricordarli come persone splendide e genitori fantastici. Ringrazio tutti gli amici che si sono offerti per aiutarci in tutto quello a cui non possiamo provvedere non uscendo di casa, come nella spesa e l’acquisto di medicine». A Fiobbio la notizia ha fatto il giro di tutte le case, nonostante i due pilastri della comunità non siano potuti tornare a casa per l’ultimo saluto. «Luigi è sempre stato gran lavoratore, puliva anche la chiesa della Trinità, tagliava l’erba all’oratorio, era molto impegnato nelle attività della frazione – spiega il consigliere comunale Ubaldo Colleoni -. Erano due persone conosciute e apprezzate e lasciano un grande vuoto nella loro comunità colpita in questi giorni da tanti luttuosi avvenimenti».