XVI Settimana tempo Ordinario
Proverbio del Giorno: Se non c’è niente che va bene, rivolgiti ai nonni.
Iniziamo la giornata Pregando
O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Gesù disse ai discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)
Un pericolo per i cristiani di ieri è stato quello di identificare il regno di Dio con l’istituzione-Chiesa; oggi sembra verificarsi il pericolo contrario, quello cioè di dimenticare che la Chiesa, che certamente non si identifica col regno, tuttavia «di questo regno costituisce in terra il germe e l’inizio» (LG 5). Una certa evangelizzazione, sensibile ai valori umani, si sforza di inserirsi sempre più profondamente nella vita, nella situazione e cultura umana; ma inclina a rimandare ad un futuro, non facilmente prevedibile, l’invito alla conversione, la predicazione del messaggio, la proposta di un inserimento pieno nella Chiesa, per rispetto ai tempi di maturazione e ai ritmi lenti della conversione. Il pericolo è in una falsa concezione della missione della Chiesa e nell’inconscio tentativo riduttivo del cristianesimo. Certa catechesi, per esempio, per essere fedele all’uomo, non è più fedele a Dio, e tradisce così la radicale fedeltà all’uomo la cui vocazione coincide con il progetto di Dio.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i nonni perché donino e ricevano affetto, aiuto e buon esempio.
Anna e Gioacchino genitori della B.V. Maria
Gioacchino anziano sacerdote è sposato con Anna: non avevano figli ed erano coppia avanti con gli anni. Un giorno a Gioacchino appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Sant’Anna è protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per tre favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare.
La festa di Gioacchino è l’occasione per celebrare “Il giorno dei Nonni”. Ultimamente la società civile festeggia i nonni il 02 ottobre, festa degli Angeli Custodi…ma i nonni non sono angeli e gli angeli non saranno mai nonni. Meglio festeggiarli nel giorno dei nonni di Gesù cioè oggi.
Nessuno è indispensabile, si dirà, ma c’è chi lascia vuoti più grandi: è il caso di Franco Ciocca per Osio Sotto. Il Covid-19 ha spento la vita di Franco a 5 giorni dal suo 75° compleanno; ha privato la famiglia del suo affetto, gli amici della sua passione, il paese della sua competenza, le persone più fragili della sua generosità. Infermiere alla S. Marco di Zingonia fino al gennaio 1999 – anno in cui andò in pensione – Ciocca ha avuto «l’altro» come stella cometa della sua vita: l’altro in casa quando dopo i 4 figli Andrea, Simone, Gigi e Gianbattista, con la moglie Lidia ha deciso di accogliere una bimba in affido; l’altro in politica, dedicando 35 anni all’impegno in Amministrazione e 60 alle attività di partito iniziando dal Pci per arrivare al Pd; l’altro nel paese, dove scorrazzava con la sua bici e con la borsetta con gli attrezzi del mestiere coi quali sistemava piedi dolenti a tanti anziani in cambio di un grazie e un sorriso. Il suo di sorriso era coperto dai baffi e a volte era nascosto da un parlare diretto, magari rude, ma non mancava mai. «Con Franco se ne è andato un pezzo della Osio per bene – ha commentato il sindaco Corrado Quarti – Non si è mai risparmiato, sempre al servizio della gente e delle persone più fragili. A volte avevo bisogno del suo aiuto, della sua conoscenza del territorio e non me lo ha mai negato». Su di lui contava anche l’assessore Daniele Pinotti: «Era il mio terzo nonno, una figura di riferimento e tutti coloro che lo hanno conosciuto sono devastati». «Per Franco si può solo elencare una serie di qualità rare – ha sottolineato il collega Ciro Santoro-. In lui si erano fusi altruismo, disponibilità, generosità, caparbietà, umiltà, passione, rispetto, correttezza e capacità di osservare il territorio comunale come davvero pochi hanno saputo fare e di proporre soluzioni». Insieme ad alcuni amici aveva creato l’associazione culturale «Territorio e civiltà dei mestieri» tesa a mantenere vivo il ricordo di volti e tradizioni di Osio Sotto. Per l’associazione era un vulcano sempre pronto a proporre nuove idee da mettere in pratica».