domenica delle Palme
Proverbio (proverbi biblici)
Non giovano i tesori male acquistati, mentre la giustizia libera dalla morte.
Preghiera del giorno
O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla…dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso…Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese…Poi crocifissero (Gesù) e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta col motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Riflessione del giorno
L’entrata di Gesù a Gerusalemme è una parabola in azione. Di più: una trappola d’amore perché la città lo accolga, perché io lo accolga. Dio corteggia la sua città: viene come un Re mendicante (il maestro ne ha bisogno, ma lo rimanderà subito), così povero da non possedere neanche la più povera bestia da soma. Un Potente umile, che non si impone, si propone; come un disarmato amante. Benedetto Colui che viene. Si avvicina, è alla porta. La Settimana Santa dispiega, a uno a uno, i giorni del nostro destino; ci vengono incontro lentamente, ognuno generoso di segni, di simboli, di luce. In questa settimana, il ritmo dell’anno liturgico rallenta, possiamo seguire Gesù giorno per giorno, quasi ora per ora. La cosa più santa che possiamo fare è stare con lui: «uomini e donne vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono pane e conforto. Così fan tutti, tutti. I cristiani invece stanno vicino a Dio nella sua sofferenza» (Bonhoffer). Stanno vicino a un Dio che sulla croce non è più “l’onnipotente” dei nostri desideri infantili, il salvagente nei nostri naufragi, ma è il Tutto-abbracciante, l’Onni-amante cha fa naufragio nella tempesta perfetta dell’amore per noi.
Intenzione di preghiera del giorno
Preghiamo perché la Chiesa annunci al mondo con gioia la fede e la speranza in Gesù, come unico salvatore del mondo
Santo del giorno – BEATO VENTURINO da BERGAMO (Bergamo 1304 – Smirne 1346)
Frate domenicano, dopo avere studiato a Pavia e a Genova, predicò in varie città italiane. Nel 1335 condusse un pellegrinaggio di penitenza del tipo dei flagellanti, da Bergamo a Roma. Caduto in sospetto della curia e del papa, fu sottoposto a processo: gli fu interdetto l’ufficio della confessione e della predicazione, fu espulso dall’Italia e inviato in Provenza. Riabilitato da papa Clemente VI, fu inviato in Italia a predicarvi la crociata contro i Turchi. Egli suscitò un ampio consenso popolare, e nel 1345 condusse una colonna di crociati a Smirne, dove morì. Scrisse lettere e trattati spirituali.