26.a domenica Tempo Ordinario
Aforisma del Profeta Amos
“Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria! Perché andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l’orgia dei dissoluti”
Preghiera Colletta
O Dio, tu chiami per nome i tuoi poveri, mentre non ha nome il ricco epulone; stabilisci con giustizia la sorte di tutti gli oppressi, poni fine all’orgia degli spensierati, e fa’ che aderiamo in tempo alla tua Parola, per credere che il tuo Cristo è risorto dai morti e ci accoglierà nel tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio
Riflessione di don Luigi Epicoco
La famosa parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro non ha bisogno di essere raccontata perché tutti noi la conosciamo a memoria poiché fa parte di quelle storie che ormai popolano l’immaginario collettivo al di là se si è o meno credenti. Ciò che colpisce del Vangelo di oggi non è il karma della storia dove alla fine chi soffriva gode e chi godeva soffre, ma bensì l’anonimato del ricco. Il povero ha un nome ed è Lazzaro, il ricco non ha nessun nome perché forse in questo modo ciascuno di noi può identificarsi con lui. Ma potrebbe esserci anche un’altra chiave di lettura: il ricco non ha un nome perché il suo modo di vivere lo ha cancellato.
Quando si dipende troppo dalle cose di questo mondo si perde se stessi. Possiamo talmente tanto diventare materialisti da perdere la nostra anima, la nostra vera identità, il nostro vero destino. Le cose materiali servono a farci vivere ma non possono mai prendere il posto di Dio. Se da una parte ci rassicurano perché danno una soddisfazione immediata, è vero anche che a lungo andare queste cose possono disumanizzarci, renderci meno capaci di umanità. Non a caso mostrano più umanità i cani che leccano le ferite del povero, che questo ricco che nemmeno si accorge della presenza di questo affamato sotto la sua tavola.
Dopo la morte le cose si capovolgono, e quest’uomo vuole che Abramo mostri l’umanità che egli non ha mai mostrato di avere: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura”. Ma non c’è più possibilità di cambiare le cose dopo questa vita perché la morte rende tutto irreversibile: “coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi”. Tornano allora le parole sagge scritte sulla porta di una Chiesa di Roma: “facemo bene adesso che c’avemo tempo”. Che significa ricordiamoci di essere umani finché ne abbiamo il tempo, magari potremmo morire ricordando il nostro nome.
Intenzione di preghiera
Oggi il Patronato celebra la festa del Santo di cui porta il nome “S. Vincenzo de Paoli”. Preghiamo il Signore e il nostro Santo Patrono perché proteggano e benedicano la nostra Istituzione.
Don’t Forget! 28-9-2025: GIORNATA DEGLI EV-ALLIEVI DEL PATRONATO S.V.
Gli ex allievi del Patronato si ritrovano oggi 28 settembre (come è tradizione la 4.a domenica del mese di settembre) per ricordare il SERVO DI DIO DON BEPO VAVASSORI e ringraziare insieme il Signore di questo straordinario educatore che li ha affiancati e guidati nel cammino della vita.
PROGRAMMA
- Ore 10.00 in biblioteca della Casa del Giovane a Bergamo in via Gavazzeni n. 13, don Davide Rota aggiorna sui lavori di RISTRUTTURAZIONE IN CASA CENTRALE e sull’iniziativa che prenderà il via il prossimo 30-11-2025 dell’ADORAZIONE PERPETUA per l’anno liturgico (30-11-2025 al 29-11-2026) al fine di creare un collegamento tra il 50° della morte di don Bepo e il 100° di fondazione del Patronato S. Vincenzo. Don Arturo Bellini informerà sul cammino impegnativo, ma progressivo nella raccolta e nella revisione di scritti e materiale documentario su don Bepo Vavassori.
- Ore 11.00 S. Messa solenne nell’auditorium della Casa del Giovane: nel ricordo di tutti i preti, suore, collaboratori, ex-allievi, amici e benefattori che hanno scritto pagine di bene nella secolare storia di quest’istituzione fondata da don Bepo.
- Infine un aperitivo per chi vorrà condividere un momento di scambio e di saluto (ci scusiamo di non poter offrire il pranzo, ma da un anno il Patronato è in emergenza per la ristrutturazione in atto e non possiamo più contare con un salone in caso di pioggia).