Riflessione del giorno

domenica 3 giugno ’18

By Patronato S. Vincenzo

June 02, 2018

 

La Frase del giorno

ECCE PANIS ANGELORUM, FACTUS CIBUS VIATORUM, VERE PANIS FLLIORUM

Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli!

 

Iniziamo la giornata pregando

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio…

 

Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)

Gesù ci ha promesso di stare con noi fino alla fine del mondo e ha mantenuto la promessa in molti modi: egli è con noi nella sua Parola viva e santa, che conduce al Padre chi a essa si affida. E’ presente, ancora più, nel sacramento del suo corpo e sangue il che merita una festa. Questo sacramento innanzi tutto fa arrivare fino a noi l’incarnazione del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. In secondo luogo, questo sacramento ci nutre: alimenta in noi la vita divina che è la vera vita, poiché è eterna. Questo sacramento ci fa vedere, sotto forma di pane e vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesù di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poiché ciò che si vede non basta. Infatti si vede solo ciò che si lascia vedere. Per il credente invece, cioè per chi si lascia raggiungere dall’amore di Dio, questo sacramento è il più grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesù stesso. Il credente è da esso trasfigurato, il suo peccato è purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio. 

 

L’Intenzione del giorno

Preghiamo per le popolazioni africane afflitte da guerre civili e conflitti etnici

 

Don’t Forget! I santi del Giorno

Carlo Lwanga e 12 compagni Tra il 1885 e il ‘87, in Uganda i cristiani subirono una violenta persecuzione: le vittime furono un centinaio e tra loro Carlo, bruciato vivo insieme a 12 compagni nel 1886. Carlo Lwanga, capo dei paggi reali, era stato battezzato dai Padri Bianchi, fondati dal cardinale Lavigerie. Inizialmente la loro opera, avviata nel 1879, venne ben accolta dal re Mutesa e dal successore Muanga, che però si fece influenzare dal cancelliere del regno e dal capo tribù e decise la soppressione fisica dei cristiani, alcuni dei quali uccise con le proprie mani.