Riflessione del giorno

domenica 3 maggio ’20

By Patronato S. Vincenzo

May 02, 2020

 

IV.Settimana del Tempo Pasquale

 

Proverbio del giorno (Palestina)

Chi vuole fare qualcosa, trova sempre il modo. Chi non vuole fare nulla, trova sempre una scusa.

 

Iniziamo la giornata pregando (Orazione colletta)

O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio ci hai riaperto la porta della salvezza, infondi in noi la sapienza dello Spirito, perché fra le insidie del mondo sappiamo riconoscere la voce di Cristo, buon pastore, che ci dona l’abbondanza della vita. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

 

Riflessione del Giorno (commento di don Davide Rota)

Il buon pastore del Vangelo di Giovanni ha ben poco di sentimentale: vi si colgono i toni drammatici dello scontro finale che la presenza di Gesù ha scatenato nel mondo. Denunciando i pastori come ladri e briganti, Gesù afferma che in mano alle guide terrene il gregge dell’umanità non è al sicuro. Stupisce però che il Signore parli così di “tutti” i pastori: se è vero infatti che alcune guide del gregge dell’umanità assomigliano più a lupi rapaci che non a pastori, è altrettanto vero che ce ne sono anche altri (e non pochi) i quali svolgono con scrupolo, dedizione, coraggio e generosità il compito di provvedere e di vegliare sul gregge: basta vedere quello che i medici, infermieri, volontari, sacerdoti ecc. hanno fatto e continuano a fare in questi terribili giorni di pandemia. Che Gesù dia del ladro e bandito a “quelli che sono venuti prima di me” è incomprensibile…O forse no, se teniamo conto che egli con la sua vita, le sue parole, le sue opere è diventato modello del vero pastore disposto a dare tutto, vita compresa, affinché le sue pecore abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Stando così le cose ci è offerto un criterio infallibile per riconoscere l’autenticità dei nostri pastori e di noi come pastori: la conformità della vita e delle opere nostre e loro a quella esemplare di Gesù, pastore delle anime, porta spalancata sulla vita, sulla pace e sulla salvezza che Dio riserva al mondo e all’umanità.  

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché rimaniamo sempre fedeli a Cristo pastore delle nostre anime

 

Don’t forget! Santo del Giorno

Filippo e Giacomo Apostoli Filippo, nato a Betzaida, fu tra i primi ad essere chiamato da Gesù. Spesso confuso con il diacono Filippo, al di là delle notizie forniteci dal 4° Vangelo, la tradizione su di lui non è sempre concorde. Sicuramente evangelizzò, sotto l’imperatore Domiziano, la Frigia, dove sembra sia morto crocifisso a testa in giù, come S. Pietro.