Pentecoste
Antifona del Giorno
«L’amore di Dio, effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, ha stabilito in noi la sua dimora»
Iniziamo la Giornata Pregando
Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: fa’ che i popoli dispersi si raccolgono insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.
Riflessione Per Il Giorno (don Tonino Bello)
«La Pentecoste è una festa difficile. Ma non perché lo Spirito Santo, anche per molti battezzati e cresimati, è un illustre sconosciuto. È difficile perché provoca l’uomo a liberarsi dai suoi complessi. Tre soprattutto. 1) Il complesso dell’ostrica. Siamo troppo attaccati allo scoglio. Alle nostre sicurezze. Alle lusinghe gratificanti del passato. Ci piace la tana. Ci attira l’intimità del nido. Ci terrorizza l’idea di rompere gli ormeggi, spiegare le vele, avventurarci in mare aperto. Lo Spirito Santo, invece, ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci. 2) Il complesso dell’una tantum. È difficile rimanere sulla corda, camminare sui cornicioni, sottoporci alla conversione permanente. Amiamo pagare una volta per tutte. Preferiamo correre solo per un tratto di strada. Ma poi, appena trovata una piazzola libera, ci stabilizziamo nel ristagno delle nostre abitudini, dei nostri comodi. Lo Spirito Santo, invece, ci chiama a lasciare il sedentarismo comodo dei nostri parcheggi, per metterci sulla strada subendone i pericoli. 3) E c’è, infine, il complesso della serialità. Benché si dica il contrario, noi oggi amiamo le cose costruite in serie. Gli uomini fatti in serie. I gesti promossi in serie. C’è un livellamento che fa paura. L’originalità insospettisce. L’estro provoca scetticismo. I colpi di genio intimoriscono. Lo Spirito Santo, invece, ci chiama all’accettazione del pluralismo, al rispetto della molteplicità, al rifiuto degli integralismi, alla gioia di intravedere che lui unifica e compone le ricchezze della diversità. La Pentecoste vi metta nel cuore una grande nostalgia del futuro».
Intenzione del giorno
Preghiamo perché la Pentecoste rinnovi nel profondo la Chiesa e il cuore di ogni battezzato
Don’t forget!
31/05/1958: 61° di ordinazione sacerdotale di DON EUGENIO BATTAGLIA.
Si conclude il Mese di maggio e la recita del Rosario serale alle 20,30 al Patronato
Visitazione Beata Vergine Maria. La Visita di Maria alla cugina Elisabetta prolunga ed espande la gioia messianica della salvezza e Maria viene salutata da Elisabetta come Madre del Signore. La Visitazione è l’incontro fra la giovane madre, Maria, e l’anziana Elisabetta simbolo degli aspettanti di Israele. Il calendario liturgico tiene conto della narrazione evangelica che colloca la Visitazione entro i tre mesi fra l’Annunciazione e al nascita del Battista