Santo del giorno – Carlo Borromeo Vescovo
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore. Chiamato a Roma, fu creato cardinale a 22 anni e inviato al Concilio di Trento. Nel 1563 fu consacrato vescovo di Milano diocesi vastissima che comprendeva terre lombarde, venete, genovesi, svizzere e che visitò in ogni angolo, preoccupandosi della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine nelle strutture ecclesiastiche. Nella peste del 1576 assistette i malati. Si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal motto: «Humilitas». Morì a 46 anni il 3-11-1584
Preghiera del Giorno (Preghiera colletta)
O Dio, tu sei l’unico Signore e non c’è altro Dio all’infuori di te; donaci la grazia dell’ascolto, perché i cuori, i sensi e le menti si aprano alla sola parola che salva, il Vangelo del tuo Figlio, nostro sommo ed eterno sacerdote. Egli è Dio, e vive e regna con te …
La Parola di Dio del Giorno (Dt 6,2-6; Eb 7,23-28; Mc 12,28b-34)
Uno degli scribi domandò a Gesù: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Riflessione del Giorno (commento al Vangelo)
La questione del legame tra amore a Dio e amore al prossimo è sempre al centro della vita cristiana. Chiara nella formulazione teorica, essa rimane problematica nella traduzione pratica. In ogni epoca della storia della Chiesa, si corre il rischio di spostare l’ago della bilancia sull’uno o l’altro dei due poli: Dio-prossimo. Oggi i cristiani sono portati a dare valore all’amore fraterno, ma non si preoccupano di sapere in che cosa l’amore fraterno è identico all’amore di Dio. Dove Dio non ha più il posto che gli compete, comincia a perdere d’importanza anche la relazione col prossimo. Di fronte a fame, ingiustizia e oppressione c’è il rischio di una risposta di violenza; per risolvere i problemi della sovrappopolazione, si suggerisce una pianificazione delle nascite o l’aborto legalizzato; alla crisi della famiglia, si propone come rimedio il divorzio; al malato inguaribile, si suggerisce l’eutanasia… Ma l’amore al prossimo non è solo filantropia. Il cristiano ama il prossimo per imitare Dio, che ama tutti senza distinzione (Mt 5,44). E in secondo luogo l’amore cristiano è opera di Dio in noi: come potremmo essere misericordiosi come Dio, se il Signore non ce lo insegnasse e se lo Spirito non lo effondesse nei nostri cuori?
Intenzione del giorno
Preghiamo per i caduti e dispersi di tutte le guerre e per i civili che ne sono vittime innocenti