22. Settimana Tempo Ordinario
Proverbio del giorno (Vangelo)
EX ABUNDANTIA CORDIS OS LOQUITUR.
La bocca parla per l’abbondanza del cuore.
Preghiera del giorno – Colletta
O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.
La Parola di Dio del giorno
Isaia 35,4-7a; Salmo 145; Giacomo 2,1-5; Marco 7,31-37
Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Riflessione per il giorno (Commento al Vangelo)
Nel Vangelo di oggi non è il miracolo a stupire, ma quel che succede tutt’intorno: come mai Gesù che ha risuscitato la figlia di Giairo senza sforzo, fatica tanto a curare un sordomuto?
E non è paradossale che Gesù ordini di tacere a uno a cui è stata appena restituita la parola?
E che il taumaturgo già così famoso, pretenda di tener nascosto lo straordinario evento da lui compiuto?
Rinunciando alla pretesa di spiegare tutto, possiamo dire che tali stranezze rivelano qualcosa che vale la pena di capire.
Chi è impegnato in campo educativo, sa bene com’è difficile trovare nella gente apertura e disponibilità all’ascolto e non si stupirà del fatto che Gesù per guarire il sordo debba dar fondo a tutte le sue risorse.
La fatica di Gesù dimostra che certe chiusure dell’animo umano sono ermetiche e certe resistenze sono invincibili; da sempre infatti l’uomo è disposto da ascoltare solo ciò che vuole sentirsi dire e solo un miracolo potrebbe abbattere i muri di diffidenza e penetrare le corazze di autodifesa con cui ci si isola dalla verità.
Isaia nella 1.a lettura conferma che Dio, per farsi vedere e ascoltare, deve prima aprire gli occhi e schiudere gli orecchi di chi non è duro solo di udito, ma anche di cuore.
Forse è per questo che Gesù, dopo averlo curato, dà al sordomuto l’ordine di tacere: l’apertura all’ascolto, diventa infatti efficace solo se si compie ciò che il poeta milanese Rebora descrive con un’espressione fulminante: “la Parola zittì chiacchiere mie” solo quando cioè genera parole buone, luminose, calde, accoglienti.
Per questo occorre creare dentro di sé l’abitudine al silenzio che rende possibile l’ascolto ed educa “a non moltiplicare le parole come i pagani” (Mt 6,7); occorre anche fuggire la tentazione di mettersi in evidenza, perché il bene non sopporta le luci della ribalta e prospera nell’umiltà.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché Dio apra i nostri orecchi e il nostro cuore all’ascolto umile e fiducioso della sua Parola.
Don’t Forget! Santo del giorno