Anni fa un papà di due figli divorziato dalla moglie e convivente in casa della compagna, mi disse: «Ho deciso di vendere l’appartamento dove vivono i miei figli e la loro mamma: soldi non ne ho e, oltre a dover affrontare le spese per la ristrutturazione dell’immobile, non ho neppure la casa.
L’ho detto ai figli e il risultato è che se prima avevo contro solo la ex, ora ho contro anche loro». Butto lì una proposta: «Perché non regali l’appartamento ai figli?».
Lui tace e io insisto: «Hai detto che non hai soldi per la ristrutturazione, che la tua ex se ne approfitta e che i figli devono decidere…Regalando la casa, con una fava prendi non due, ma tre piccioni». «Ma io cosa ci guadagno?» chiede.
«Anzitutto non perdi l’affetto dei figli e poi anticipi una decisione che sarai costretto a prendere prima o poi». «Non capisco» risponde. «Hai detto che i tuoi figli non sanno decidere? E allora decidi tu per loro, anticipando quel che sarai costretto a fare prima o poi, visto che morire si deve.
E poi, fa un taglio col passato e liberati da risentimenti e rivalse, perché se si vuol rilanciare, occorre essere disposti a giocarsi tutto». Lui l’ha fatto: ora i figli gli vogliono bene, anche perché la mamma è rimasta con loro. Lui ha la sua casa. Non solo: ha messo in piedi anche una piccola azienda.