“L’ho incastrato: d’ora in poi non potrà più sfruttare i poveri”. Parla ad alta voce, con l’intento di attirare l’attenzione. “Di chi parli?”. “Dell’usuraio che ho denunciato”. “Fammi capire: ti sei fatto prestare i soldi da lui e l’hai denunciato?”. “Proprio così: perché io non tollero le ingiustizie”. La vittima dell’usura si crede imprenditore, ma non è che un pasticcione: scelte azzardate e capitali di fantasia, lo avevano costretto a chiudere il laboratorio, a licenziare i dipendenti –questi sì vittime dei suoi azzardi – e a pagare un mare di debiti. Il ricorso all’usura, ne aveva naturalmente peggiorato la posizione, visto che ora aveva un altro pericoloso nemico a cui far fronte: l’usuraio appunto. Ma il nostro aveva un asso nella manica: sapeva dei vantaggi che la legge concede a chi denuncia gli usurai…e lui, paladino di giustizia e verità, l’aveva fatto, col risultato che si era intascato non solo i soldi dello sfruttatore, ma pure quelli dello Stato. Il che non gli ha comunque impedito di rovinarsi. Purtroppo non ha capito che il suo peggior nemico non è l’usuraio, ma se stesso.
– don Davide –