IV Settimana Tempo Ordinario
Aforisma di Paulo Coelho
Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili, e te stesso che nessuno ti dimentichi.
Preghiera
Benedetta sia Dio uno e trino: noi ti loderemo, poiché opera con noi la tua misericordia. Signore, Signor nostro, quanto è magnifico il tuo nome per tutta la terra! Sia gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia. Benedetta sia la Trinità e l’Unità indivisibile: noi ti loderemo, poiché operasti con noi la tua misericordia.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Marco 10,46-52
Mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Riflessione di Papa Francesco
A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare… Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo. Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno.
Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice “ormai…”, ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con lui.
La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.
Intenzione di preghiera
Per i preti tentati di abbandonare la condizione sacerdotale, perché Dio li confermi nella scelta fatta.
Don’t Forget! Storia dei Martiri Messicani 10. PARTE
…RIASSUMENDO… SCONTRO TRA POPOLAZIONE CATTOLICA E GOVERNO MASSONE
La prima rivoluzione di popolo del ‘900 non ebbe luogo in URSS, ma in Messico: fu l’esito di una guerra civile durata dal 1910 al 1917, provocata dalla volontà di ogni ceto sociale, dai contadini all’alta borghesia, di porre fine al regime semi-dittatoriale di Porfirio Diaz in piedi dal 1884.
Il fronte rivoluzionario molto eterogeneo, si frammentò quasi subito dopo la morte di Diaz, nel 1915, iniziando una battaglia fratricida per guidare la nazione. Vinsero i COSTITUZIONALISTI, equivalente messicano dei giacobini francesi, che esclusero i rivoluzionari cattolici sia dalla scrittura della nuova Costituzione, sia dalla formazione del governo.
Il potere politico fu monopolizzato da Alvaro Obregon e Plutarco Calles, capifila del blocco costituzionalista, che implementarono una legislazione anticlericale con l’obiettivo di secolarizzare la popolazione e creare una chiesa nazionale, indipendente dal Papato e ispirata ai valori massonici dei fondatori del nuovo Messico. I cattolici messicani non sospettarono che la presidenza di Alvaro Obregon nel 1920, avrebbe dato il via a una stagione di persecuzioni e a una nuova guerra civile.
L’evento premonitore di accadde il 14-11-1921: un attivista filogovernativo, LUCIANO PEREZ (foto in basso a sinistra), introdusse un ordigno nella basilica di N. S. di Guadalupe per distruggere il simbolo del cattolicesimo messicano, il mantello con l’immagine della Vergine. L’attentato fallì – la bomba distrusse l’altare, lasciando intatto il mantello – ma il messaggio raggiunse la Chiesa cattolica.
Di lì a poco ebbe inizio una persecuzione (morbida all’inizio, feroce poi) basata sulla proibizione dell’insegnamento della religione cattolica dalle scuole pubbliche, sul rimpatrio del clero straniero e su limitazioni alla presenza del sacro nella vita pubblica.