Riflessione del giorno

Giovedì 10 febbraio 2022

By patronatoADM

February 09, 2022

 

5. settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno di Seneca

“Ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire.”

 

Preghiera del giorno

O mio Signore Gesù Cristo. Ti prego proteggimi dagli errori, da ogni influenza del Maligno, dalle mie passioni e debolezze. Dammi la forza e la volontà di non continuare a peccare.

Proteggimi dai pensieri insidiosi, dall’amore delle cose vane, dal parlare inutile e dalla censura degli altri. Apri gli occhi della mia anima, ed illumina le tenebre della mia mente. Amen.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno Marco 7,24-30

Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.

Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.

Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».

Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

 

Riflessione del giorno

Nel 47° anniversario di morte di don Bepo celebrato il 5-02-2022 a lui dedichiamo il frammento.

Anni ’50 del secolo scorso. Mentre don Bepo è in visita a una delle case del Patronato in provincia, in quella di Bergamo un bambino ospite cade da un’impalcatura di muratori dove si era arrampicato, nonostante i divieti.

Precipita per otto metri e viene portato in coma all’Ospedale. Quando don Bepo rientra e apprende la notizia, si precipita al capezzale del bambino, siede accanto al letto e a lungo gli tiene la mano, gli accarezza la testa e prega. Raccomandando alle infermiere di accudirlo al meglio, fa ritorno al Patronato.

Non fa a tempo a rientrare che gli arriva una telefonata: il medico curante, con voce incrinata dalla sorpresa e dall’emozione gli fa sapere: “Renato (così si chiamava il ragazzino) si è svegliato dal coma e le prime parole che ha detto sono state: “È venuto qui don Bepo e m’ha accarezzato”.

Don Antonio Berta che era rimasto in ospedale rassegnato alla morte del bimbo, a questo punto può far ritorno al Patronato e conferma a don Bepo: “Renato si è svegliato e sta bene”.

E don Bepo, con un sospiro di sollievo gli confida: “Non dire niente a nessuno. Ma guarda che io ci credo davvero al fatto che queste mie mani ogni giorno durante la celebrazione della Messa toccano il Signore”. 

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo per la pace tra Ucraina e Russia e fra tutti i popoli in conflitto.

 

Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani: Giappone

La prima comunità cattolica in Giappone fu fondata a Kagoshima nel 1549 dal gesuita S. Francesco Saverio, giunto dall’India con due confratelli e un neofita, il nobile guerriero Anjiro. In 2 anni Saverio fondò altre comunità nell’isola Hirado, a Bungo ed a Yamagushi, da cui il cristianesimo si diffuse in altri centri, compresa la capitale Miyako, con il favore dei signori feudali.

Per oltre 40 anni il cristianesimo godette di ampia libertà e continuò la sua avanzata, facilitata dalle conversioni collettive proprie del sistema feudale per il quale i sudditi erano spinti a imitare l’esempio dei loro signori. Nel 1587 i cattolici avevano già raggiunto la cifra di 205.000 unità ed erano assistiti da 43 sacerdoti, coadiuvati da altri 73 tra chierici e fratelli, 47 dei quali di nazionalità giapponese.