XIX Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Chesterton
La famiglia è la prova della libertà, perché è l’unica cosa che l’uomo libero fa da sé e per sé.
Preghiera del giorno di S. Tommaso d’Aquino
Accordami Signore di benedirti sempre, di lodarti e di magnificarti in ogni cosa, e di fare questo con gioia e riconoscenza. E obbedendo a te in tutto ed essendoti sempre sottomesso, sia ricreato dalla tua ineffabile soavità, stando alla tua mensa con i tuoi santi angeli e gli apostoli, sebbene del tutto indegno e ingrato. Tu che con il Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, benedetto nei secoli. Amen.
Santo del Giorno
Parola di Dio del giorno Matteo 18,21-19,1
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi.
Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito.
Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”.
Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.ù
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.
Riflessione del giorno di Papa Francesco
La beatitudine, la santità non è un programma di vita fatto solo di sforzi e rinunce, ma è anzitutto la gioiosa scoperta di essere figli amati da Dio. Non è una conquista umana, è un dono che riceviamo: siamo santi perché Dio, che è il Santo, viene ad abitare la nostra vita. È lui che ci dà la santità.
Per questo siamo beati. Senza gioia, la fede diventa un esercizio rigoroso e opprimente – ha aggiunto Francesco – e rischia di ammalarsi di tristezza. Un Padre del deserto diceva che la tristezza è ‘un verme del cuore’, che corrode la vita. Interroghiamoci su questo: siamo cristiani gioiosi? Diffondiamo gioia o siamo persone spente, tristi, con la faccia da funerale? Ricordiamoci: non c’è santità senza gioia!
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per le suore Clarisse di Bergamo (convento di Boccaleone) e per i frati francescani di tutto il mondo.
Don’t Forget! Sorridiamo un po’
Durante un raduno ecumenico, arriva trafelato l’usciere che grida: “Al fuoco, l’edificio sta bruciando!”. I Francescani si radunano e cantano le lodi di frate focu. I Battisti gridano “Presto, portate l’acqua!”. I Quaccheri rendono grazie per la benedizione del fuoco. I Luterani affiggono 95 tesi dichiarando che il fuoco è totalmente corrotto. Gli Ebrei fanno un segno sulla porta perché il fuoco non li tocchi. I Lefebvriani urlano che è la giusta vendetta di Dio. Gli Ortodossi dicono che non lasceranno che il fuoco occidentale invada il loro territorio. Gli Anglicani fanno una fila e lasciano la comunità per non pagare tasse a Roma. Gli Scientisti dimostrano che non c’è alcun fuoco. I Pentecostali aspettano che il fuoco arrivi sulle loro teste come fiammelle. I Domenicani radunano un capitolo che deve nominare un delegato il quale indice una commissione per studiare il fenomeno scientificamente. I Benedettini si mettono all’organo e scrivono un nuovo brano musicale in gregoriano “Rustici sic utuntur ad focum”. I Carismatici cantano le lodi del fuoco spirituale. Opus Dei pensa che sia un attentato di Dan Brown. I Neocatecumenali davanti all’incendio confessano i loro peccati pubblicamente. I Salesiani insegnano a non avere paura del fuoco. I Paolini mandano un giornalista per descrivere l’incendio. I Gesuiti fanno passare un cestino per raccogliere fondi e pagare i danni…