Riflessione del giorno

giovedì 11 febbraio ’21

By Patronato S. Vincenzo

February 10, 2021

 

nell’immagine un dipinto di Władysław Teodor Benda –  pittore, illustratore e designer polacco

 

 

V Settimana Tempo Ordinario

 

 

 

 

 

Riflessione del giorno – Lourdes

Fin dall’inizio delle apparizioni Bernadette si trova implicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere e comprende solo il patois, si fa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadette che, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura. Vogliono farla crollare, ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza. Le sue risposte schivano le trappole: non si confonde mai e non si contraddice. Scriverà di lei Monsignor Bertrand-Sévère Laurence, Vescovo di Tarbes: «Chi non ammira, avvicinandola, la semplicità, il candore, la modestia? Mentre tutti parlano delle meraviglie che le sono state rivelate, solo lei mantiene il silenzio; parla soltanto quando viene interrogata…alle numerose domande che le vengono poste, dà, senza esitare, risposte nette, precise, pertinenti e piene di convinzione. Sempre coerente, nei vari interrogatori a cui è stata sottoposta, ha mantenuto tutte le volte la stessa versione, senza togliere o aggiungere nulla». È semplice e mite, ma risoluta nella sua posizione e non è disposta a patteggiare con nessuno, così come non rinuncia al suo Rosario da quattro soldi: rifiuta di scambiarlo con uno d’oro benedetto dal Papa. Di fronte agli scettici si limita a dire: «Non sono stata incaricata di farvi credere. Sono stata incaricata di riferire».

 

Intenzione del giorno

In questo giorno preghiamo per tutti gli ammalati e infermi delle nostre famiglie e comunità

 

VIII sec. = nel 711 il berbero Tariq oltrepassa lo stretto di Gibilterra e inizia la conquista della Spagna visigota, arrivando fino a Narbona, nel sud della Francia; nel 732 la sconfitta di Poitiers, a opera dei Franchi di Carlo Martello, frena l’espansione araba e con la riconquista di Narbona da parte di Pipino il Breve e la creazione della Marca spagnola (con capitale Barcellona) da parte di Carlo Magno, il limite nord dell’espansione dell’islam in Europa è segnato al di là dei Pirenei; dall’VIII al XVI secolo di fatto l’Islam occidentale sarà indipendente rispetto al governo centrale. Contemporaneamente alla conquista della Spagna si ha l’espansione a est, negli attuali Afghanistan e Pakistan; nel 763 viene spostata la capitale dell’impero da Damasco a Baghdad. Nel IX sec. gli islamici conquistano la Sicilia. Nel XI sec. il controllo dell’impero arabo islamico passa nelle mani dei Turchi, islamizzati a partire dal IX secolo. XV-XVI sec. ulteriore avanzata dei Turchi che nel 1453 conquistano Costantinopoli e la penisola anatolica mettono fine all’impero bizantino. Poi conquistano la penisola balcanica e nel 1529 arrivano alle porte di Vienna. A ovest, alla fine del XV secolo, la Spagna viene riconquistata dai Re cattolici e i musulmani sono cacciati.

Dove l’Islam si espandeva, dopo le stragi iniziali, coi vinti si stabiliva un vero e proprio “contratto di protezione” che si basava su due cardini: pagare un tributo e accettare la pubblica sottomissione, riconoscendo i privilegi dei padroni. Tra i doveri da rispettare c’è il divieto di suonare le campane, di mostrare in pubblico la croce, di costruire nuove chiese o conventi, di erigere case più alte di quelle dei discepoli di Maometto, di ospitare questi, gratis, mentre pellegrinano alla Mecca. La “protezione” aveva un prezzo che talvolta era pari ai 3/4 del reddito degli sventurati “protetti”. Solo i dhimmi pagavano le imposte, i musulmani vivevano, se appena possibile, come mantenuti. Spesso si parla della “tolleranza” musulmana – es. in Spagna – contrapponendola all’intolleranza cattolica. Ma così si falsa la realtà: da una parte gli sfruttati, dall’altra l’élite dei padroni che viveva da parassita su quanto estorto, vigilando perché le altre religioni sopravvivessero, così da potere continuare a riscuotere il tributo. Al momento della mietitura, ad esempio, i soldati dell’emiro vigilavano e sequestravano le messi direttamente sul campo. Non “tolleranza”, dunque, ma preciso interesse economico. L’espansione militare islamica comportava in caso di vittoria, la cattura dei soldati nemici (cristiani) che venivano ridotti in schiavitù: per questo in Spagna nascono istituzioni religiose volte al riscatto (=redenzione) degli schiavi come ad es. i MERCEDARI (cfr. l’immagine sopra: un mercedario paga il riscatto degli schiavi). Se i cristiani non si convertivano, non necessariamente venivano uccisi, ma la loro vita diventava molto difficile e si avvicinava molto al martirio nel senso vero del termine (=testimonianza).