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Riflessione del giorno

giovedì 12 maggio ’16

By Patronato S. Vincenzo

May 11, 2016

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Benedetto sei tu Signore, per l’amore che nutri per i piccoli e gli ultimi della terra. A te rivolgo la preghiera per quanti vivono il dramma della malattia, del lutto, della separazione e della dipendenza per quanti amano la vita, perché nulla abbia a piegare la loro fede o a spegnere in loro la Grazia di Dio. Signore, ti ringrazio per tutto l’amore con cui avvolgi la mia vita. Aiutami a confidare sempre nel tuo amore misericordioso, Tu che sei vera Pace e vero Bene. Amen

 

PANCRAZIO MARTIRE

La storia di Pancrazio, morto in giovane età sotto Diocleziano, è stata arricchita di tanti elementi leggendari che è difficile isolare le reali vicende storiche di questo che è stato uno dei santi più popolari non solo a Roma e in Italia, ma anche all’estero: è infatti patrono dei Giovani di Azione Cattolica. A lui sono stati dedicati chiese e monasteri: quello di Roma fondato da Gregorio Magno e quello di Londra da Agostino di Canterbury. Il suo sepolcro si trova a Roma sulla via Aurelia, dove Papa Simmaco costruì una basilica in suo onore.

 

La Parola di Dio del giorno (Giovanni 17,20-26)

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.  E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

 

Riflessione Per Il Giorno (Charles Bukowski)

La tua vita è la tua vita. Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza. Stai in guardia. Ci sono delle uscite. Da qualche parte c’è luce. Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre. Stai in guardia. Gli dei ti offriranno delle occasioni. Riconoscile, afferrale. Non puoi sconfiggere la morte, ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta. E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà. La tua vita è la tua vita. Sappilo finché ce l’hai. Tu sei meraviglioso e Dio aspetta di compiacersi in te.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i medici, gli infermieri e il personale paramedico che si dedica a ammalati e infermi

 

 

125° quadro de “I 1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO”

 

Gioconda a parte, non esiste quadro al mondo che abbia tanto interessato scrittori e filosofi quanto la Madonna Sistina di Raffaello. Oggi la tela è alla Gemaldegalerie di Dresda, ma era stata dipinta per i Benedettini della Chiesa di S. Sisto a Piacenza, per volontà di Giulio II: un omaggio a papa Sisto IV come lui della famiglia Della Rovere. Nella pala infatti compaiono S. Sisto (papa Sisto II, morto sotto Diocleziano) e S. Barbara. Alla metà del ‘700 i monaci, per debiti, cedettero a Augusto III di Sassonia, che stava mettendo insieme una grande raccolta di arte rinascimentale. Per avere la Madonna di Raffaello il sovrano tedesco mise sul piatto la cifra immensa di 25mila scudi romani. E i monaci cedettero. V. Grossman «Al primo sguardo, una cosa risulta chiara: è immortale. Mi accorsi che fino a quel momento avevo usato con leggerezza una parola terribile per la sua potenza: immortalità. Avevo confuso per immortalità la straordinaria forza vitale di alcune grandi opere del genio umano. E pur rimanendo intatta la mia ammirazione per Rembrandt, Beethoven, Tolstoj, compresi che di tutto ciò che era stato creato da un pennello, da uno scalpello, da una penna – solo questo quadro di Raffaello non morirà finché sarà vivo l’uomo. Ma forse, se anche l’uomo morirà, altri esseri che resteranno sulla terra al suo posto – lupi, ratti, orsi, rondini – verranno, camminando o volando, ad ammirare la Madonna… Hanno contemplato questo quadro 12 generazioni di uomini – la quinta parte del genere umano che ha vissuto sulla terra dall’inizio della nostra era a oggi».

ha precedenti nella storia dell’arte e diviene elemento fondamentale della rappresentazione. Tutt’al più gli artisti si erano limitati a presentare una o più figure, che richiamassero l’attenzione dello spettatore verso il soggetto della scena. Maria invece in questo bellissimo quadro diventa colei che intercede, coi santi a fare da mediatori. Non è più quindi la visione del divino da parte dei devoti, ma del divino che appare e va verso i devoti, come dimostra l’incedere di Maria verso chi guarda e l’offerta del Bimbo alla devozione di chi guarda. Il taglio moderno è dato dalla veste di Maria, semplice e priva di ornamenti e da lei che incede scalza, ma circondata dalla luce. L’umanizzazione della divinità è riscattata dalla bellezza sovrannaturale di rara perfezione e dai sentimenti che circondano l’apparizione. I colori sono intonati a una tavolozza fredda, ravvivata qua e là da zone di giallo e di rosso.