Riflessione del giorno

giovedì 12 marzo ’20

By Patronato S. Vincenzo

March 11, 2020

 

nell’immagine alcuni dipinti di Jozsef Rippl Ronai

 

 

frase del giorno – Salmo 49,6

iniziamo la giornata pregando

Salvami, Signore, come attraverso il fuoco del più esigente degli amori, da questo mondo presente, affinché io sfugga alle fiamme eterne. Non rinunciare a correggermi come un figlio prediletto; fa’ che impari a vivere secondo il tuo cuore a immagine di Davide, al quale perdonasti tutti i suoi peccati. Concedi che la porta della mia anima si apra alla chiamata del povero e di colui che ha bisogno di tempo, di attenzione o di aiuto materiale. Fa’ che io mi serva di una misura eccessiva per servire i miei signori, i poveri, nei quali tu vieni a visitarmi.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca 16,19-31

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore.

 

 

il Santo del giorno – San Massimiliano

Il giorno 12 Marzo, la chiesa cattolica venera san Massimilianodi Tebessa, il protettore degli obiettori di coscienza. Si festeggia questo giorno in particolare, in quanto proprio il 12 marzo del 295 d.C divenne martire nella città di Tebessa. Ha rappresentato uno dei primi obiettori di coscienza presenti nella storia del cattolicesimo, infatti sin da subito, quando fù convocato per partire militare, si rifiutò, in quanto definendosi un vero proprio cristiano non poteva schierarsi in guerra e combattere con la violenza! Da ciò prevale l’eccezionalità di questo martire. Poche sono le fonti che parlano di san Massimiliano, ma a quanto pare è sempre vissuto presso la città di Tebessa, vicino Cartagine. Il martire si era sempre dichiarato un cristiano a tutti gli effetti e infatti sin da giovane faceva parte del Cristianesimo sommerso, un movimento molto rigido nel campo religioso. Egli visse in un periodo antecedente alla riforma protestante, quando il Cristianesimo era molto seguito dalla popolazione dell’epoca.

Alcuni fonti affermano che san Massimiliano venne processato a cagion della sua religione. Infatti lo stesso si rifiutò di arruolarsi come militare in quanto la religione prevede il rifiuto delle armi e la non violenza. Quindi l’etica religiosa non poteva sposarsi con quella militare! Ciò è stato reso noto grazie ad un’opera attribuibile a Tertulliano che raccontava la storia di un soldato che si rifiutò di porsi una corona di allora sul capo, in quando la fede con può abbinarsi a quella militare. Lo stesso pensiero si riscontra anche nella mentalità di San Massimiliano. Questo martire, insieme ad altri fedeli rientra nel gruppo di coloro che pur di obbedire alla propria fede cristiana sono stati puniti con la morte. Infatti, di fronte a tanta certezza nella propria posizione, Dione proconsole dell’epoca decise di condannare a morte il giovane Massimiliano, definito ribelle ed indisciplinato in quanto rifiuta la carriera militare. Quando il martire san Massimiliano venne condannato aveva poco più di ventun’anni. E fu lo stesso che rese grazie all’Altissimo di ciò che gli stava accadendo. Una volta morto, il suo corpo venne raccolto e ricomposto per poter essere seppellito presso una collina che si trovava vicino alla tomba di un altro martire, ossia S.Cipriano. 

Le ragioni di san Massimiliano si basavano principalmente sulle sue convinzioni, su una interpretazione personale della parola di Dio. Infatti, san Massimiliano affermava che due erano le motivazioni che lo spingevano a rifiutare il servizio militare, prima di tutto ciò comportava una forma di venerazione di una divinità che in quel caso era un imperatore e in un secondo luogo si incitava alla violenza vera e propria realizzata mediante l’uso delle armi. Ed è per tal motivo che oggi giorno,sSan Massimiliano è considerato il protettore di tutti gli obiettori di coscienza.

 

Almanacco del giorno 12 marzo. Accadde oggi…

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