Riflessione del giorno

Giovedì 14 dicembre 2023

By patronatoADM

December 14, 2023

 

2 Settimana di Avvento anno b

 

Avvenne il 14 – 12 – …

1287 – Negli odierni Paesi Bassi il crollo della diga Zuider Zee, causa oltre 50 000 morti

1900 – Max Planck pubblica i suoi studi sulla teoria quantistica.

1911 – Roald Amundsen è il primo uomo a raggiungere il Polo sud.

1989 – In Cile si tengono le prime elezioni democratiche dopo 16 anni

1995 – Accordi di Dayton per la pace firmati a Parigi dal presidente bosniaco A. Izetbegović, il presidente serbo S. Milošević e il presidente croato F. Tuđman

2003 – A Venezia riapre il Gran Teatro La Fenice distrutto da un incendio.

 

Aforisma d’Africa

“Le tempeste dell’anima sono peggiori delle tempeste di sabbia.”

 

Preghiera del giorno

O Dio, che hai reso il santo presbitero Giovanni della Croce maestro della rinuncia perfetta di sé e appassionato discepolo della croce, concedi a noi di restare sempre saldi nella sua imitazione per giungere alla contemplazione eterna della tua gloria.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Matteo 11,11-15

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.

ùTutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

 

Riflessione dagli scritti di S. Giovanni della Croce

Il silenzio è mitezza quando non rispondi alle offese quando non reclami i tuoi diritti, quando lasci a Dio la difesa del tuo onore. Il silenzio è misericordia quando non riveli le colpe dei fratelli, quando perdoni senza indagare il passato, quando non condanni, ma intercedi nell’intimo.

Il silenzio è pazienza quando soffri senza lamentarti, quando non cerchi consolazione tra gli uomini quando non intervieni ma attendi che il seme germogli lentamente. Il silenzio è umiltà quando taci per lasciare emergere i fratelli, quando celi nel riserbo i doni di Dio, quando lasci che il tuo agire venga interpretato male, quando lasci ad altri la gloria dell’impresa.

Il silenzio è fede quando taci perché è Lui che agisce, quando rinunci alle voci del mondo, per stare alla sua presenza, quando non cerchi comprensione perché ti basta sapere di essere amato da Lui. Il silenzio è adorazione quando abbracci la Croce senza chiedere perché nell’intima certezza.

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo perché il Signore renda feconda la nostra terra e benedica il lavoro delle nostre mani…

 

Don’t Forget! Santi e beati della carità

Beato Antonio Grassi 

SACERDOTE ORATORIANO

1592-1671

Antonio Grassi nacque da distinta famiglia di Fermo (Ascoli Piceno) il 13-11-1592. Da piccolo frequentò la chiesa di S. Spirito dei Padri dell’Oratorio ed entrò nella congregazione nel 1609. Il 17-12-1617 il Vescovo di Fermo lo ordinò sacerdote. Mite e sorridente, P. Antonio si distinse nel preparare i ragazzi a ricevere i sacramenti, nella carità a infermi e carcerati e nel trascorrere molte ore in confessionale. Nel 1625 andò pellegrino a Roma per lucrare le indulgenze del Giubileo: visitò le basiliche e i luoghi del Fondatore.

Nel 1635 fu eletto Preposito dei Filippini della sua città, carica che mantenne fino alla morte. Aveva un carisma eccezionale e tutti, popolani e nobili, vedevano in lui un padre, tanto che in quegli anni, nelle Marche, nacquero diverse case di Oratoriani. Eccezionale fu la sua missione di “paciere”, un apostolato il suo così provvidenziale che il Governatore fece mettere il suo ritratto nel Palazzo di Città. Padre dei poveri, la sua carità era smisurata: in un anno di carestia donò ai bisognosi anche le sue coperte, il soprabito e arrivò a chiedere l’elemosina che poi distribuiva.

La sua generosità era proverbiale: un testimone affermò di aver visto monete di rame tramutarsi nelle sue mani in monete d’argento; nel Conservatorio delle Orfane moltiplicò il vino. Visitava di notte chi si vergognava di ricevere il suo aiuto. Ai confratelli, che lo rimproverarono per l’eccessiva generosità, diceva che la Provvidenza non avrebbe fatto mancare nulla. Per le elemosine ridusse al minimo le spese della casa. Devoto della Vergine Maria, andava in pellegrinaggio ogni anno a piedi alla S. Casa di Loreto. In un’occasione fu colpito da un fulmine ma rimase illeso nonostante le vesti si fossero bruciate (avvenne nel 1621).

La sua fama di santità arrivò a Roma, conquistando la stima del Papa e dei confratelli. Il Card. Colloredo, subito dopo la sua morte, ne istruì il processo di beatificazione. Il Beato Antonio aveva previsto la data della sua morte 4 anni prima che avvenisse. Assistito anche dall’arcivescovo di Fermo, che nell’agonia non si allontanò dal suo capezzale, spirò il 13-12-1671. Immediata si diffuse la sua fama di santità in Italia e in Germania e numerose furono grazie e miracoli a lui attribuiti. Nell’Anno Santo 1900 Papa Leone XIII lo beatificò. Il corpo è custodito nella cripta della Cattedrale di S. Maria Assunta di Fermo.