nell’immagine un dipinto di Darek Grabus
Proverbio del giorno
Un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata.
Iniziamo la Giornata Pregando (S. Gregorio di Nazianzo)
Se non fossi tuo, mio Cristo, mi sentirei creatura finita. Sono nato e mi sento dissolvere. Mangio, dormo, riposo e cammino, mi ammalo e guarisco, mi assalgono senza numero brame e tormenti, godo del sole…e di quanto la terra fruttifica. Poi io muoio e la carne diventa polvere come quella degli animali che non hanno peccati. Ma io cosa ho più di loro? Nulla, se non Dio. Se non fossi tuo, Cristo mio, mi sentirei creatura finita.
FELICE DA NOLA
Prete martire del III sec di Nola in Campania. Durante le persecuzioni, patì in carcere atroci torture e, una volta ristabilita la pace, fece ritorno tra i suoi, ritirandosi in povertà fino alla vecchiaia, come testimone fedele e coraggioso di Gesù.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 1,40-45).
Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Riflessione Per Il Giorno
(Fabrice Hadjadj, scrittore e filosofo francese ebreo convertito al cattolicesimo)
«Può darsi che non abbiamo perso lo spirito, ma la materia. È probabile che la perdita di senso che conosciamo oggi, non sia perdita del senso dello spirito, ma perdita del senso della materia. Quando un uomo si disincarna, pretende di smaterializzarsi, che cosa resta perché possiamo prendergli la mano? Che cosa resta affinché possiamo prenderlo tra le nostre braccia? Che cosa resta per toccarlo, per il calore, per la semplice presenza senza parole? Allora, forse, non ha perso lo spirito, ma ha perso lo zoccolo duro del suo spirito, l’ancoraggio del suo spirito, il peso, lo spessore, la concretezza, la sensibilità, il tatto e si potrebbe anche dire la struttura del suo spirito. Questo è il principio della crisi spirituale: ci si smarrisce ora in un materialismo fisico-atomico, ora in uno spiritualismo etereo, perché avendo perso lo spirito della materia, noi non sappiamo più accostarci alla storia della Salvezza e al mistero dell’Incarnazione».
Intenzione del giorno
Preghiamo perché possiamo vivere, come i primi discepoli, la gioia dell’incontro con il Signore
Don’t Forget! EVENTI DELL’ANNO 21 DI OGNI SECOLO: 821
Nell’814 muore Carlo Magno: il figlio Carlomanno, re dei Longobardi dal 781, viene rinominato Pipino al momento dell’incoronazione a Re d’Italia nell’aprile 773 (o 777). Nell’803 e poi nell’810, Pipino cerca di conquistare la laguna veneta che allora era molto più ampia di allora e che i Bizantini consideravano zona loro. I Franchi con Re Pipino tentano di conquistare Malamocco (il primo nucleo della futura Venezia) ma gli abitanti si rifugiano e si trincerano nella più sicura zona di Rivoalto (Rialto) e nell’821 riescono a infliggere alle truppe di Pipino una dura sconfitta. Rivoalto diviene allora capitale del Ducato di Venezia e assume nel tempo il nome stesso del territorio diventando Venezia che qui, dopo la traslazione delle reliquie di S. Marco e la costruzione della basilica, avrà anche il suo centro religioso.
Don’t Forget! “Le Persecuzioni e i Martiri Cristiani”
Abbiamo visto che nel 313 con l’editto di Milano a opera di Costantino terminano le persecuzioni contro i cristiani da parte dell’impero Romano. Ma ora i conflitti si generano all’interno della chiesa, con la nascita e la diffusione delle eresie. La più importante e duratura fu l’eresia ariana o arianesimo. Si tratta di una dottrina cristologica elaborata dal prete, monaco e teologo Ario (256-336), condannata al 1° concilio di Nicea (325). Sosteneva che la natura divina del Figlio fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto, vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non fosse esistito e che dunque fosse stato soltanto creato in seguito. Ulfila o Wulfila (in gotico letteralmente “Lupacchiotto” vissuto dal 311 al 388) è stato un vescovo ariano e missionario goto. Nel III e IV secolo i missionari cristiani, e più di tutti Ulfila, convertirono i Goti alla cristianità ariana. Ma il re visigoto Atanarico nei suoi territori visigoti (attuale Moldavia), avviò tra il 369 e il 372 una persecuzione dei cristiani non ariani, molti dei quali vennero uccisi.
La persecuzione fu dovuta con tutta probabilità al tentativo del re di serrare le fila di fronte alla sfida della cultura romana (di cui il cristianesimo era in quel momento espressione dominante) e al timore di una disgregazione dell’ordinamento sociale e tribale del suo popolo. Ma la questione religiosa provoca una spaccatura sociale: non tutti i Goti seguono le indicazioni del loro re. Il vescovo Ulfila, goto anch’esso, e forse sostenitore di Fritigerno (ariano), si oppone con energia alla repressione anticristiana. Fritigerno, per motivi politici (il suo arianesimo assomiglia tanto ad uno strumento per colloquiare con l’impero d’Oriente e con Valente, pure lui ariano), si oppone ad Atanarico e favorisce il riprendere della predicazione dei missionari. Le vittime della persecuzione di Atanarico furono alcune centinaia, la più illustre delle quali fu S. Niceta il Goto.