nell’immagine un dipinto di Hugo Simberg
Proverbio del Giorno
QUISQUE FABER FORTUNAE SUAE. = Ognuno è artefice del proprio destino.
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera a S. Giuseppe per il lavoro)
Giuseppe, aiutami a essere coscienzioso nel mio lavoro così che possa restituire ciò che ho ricevuto. Fa’ che possa lavorare in uno spirito di gratitudine e gioia, consapevole dei doni ricevuti da Dio che mi consentono di vivere serenamente. Aiutami a lavorare in pace, con pazienza e moderazione, tenendo a mente che dovrò rendere conto a Dio del tempo e talenti inutilizzati e che per chi è rimasto fedele nel poco, ci sarà la ricompensa sul molto. Amen
OTTONE, PIETRO, ACCURSIO E ADIUTO
furono inviati da S. Francesco nelle terre dei Saraceni. Giunti in Spagna, predicarono la fede di Cristo nelle Moschee: trasferiti nel Marocco con l’ordine di non predicare più, continuarono ad annunciare il Vangelo. Per questo furono torturati e decapitati nel 1220. Al martirio, Francesco esclamò: “Ora posso davvero dire di avere 5 Frati Minori”.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 1,40-45)
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
Meditazione del giorno (Aneddoti su don Bosco)
Don Bosco è allo stremo delle forze. Confessa solo alcuni salesiani e gli alunni dell’ultima classe. Il ragazzo Luigi Orione (futuro sacerdote e santo) ottenne questo singolare privilegio e volle prepararsi seriamente. Lo narrerà don Orione stesso: “Nell’esame di coscienza che feci, riempii tre quaderni”. Per non tralasciare nulla, aveva consultato alcuni formulari. Ricopiò tutto, si accusò di tutto. A una sola domanda aveva risposto negativamente: alla domanda: “Hai ammazzato?”. “Questo no!”, scrisse. Poi, con i quaderni in tasca, una mano sul petto, gli occhi bassi, si accodò agli altri attendendo il suo turno. Tremava per l’emozione. Quando toccò a lui si inginocchiò davanti a don Bosco che lo guardò sorridendo: “Dammi i tuoi peccati”. Il ragazzo tirò fuori il primo quaderno. Don Bosco lo prese, sembrò soppesarlo un attimo, poi lo stracciò. “Dammi gli altri”. Anche gli altri due fecero la stessa fine: stracciati. Il ragazzo guardava disorientato. “E adesso la confessione è fatta”, disse il Santo. “Non pensare mai più a quanto hai scritto”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché il dialogo fra le nazioni segni il superamento delle barriere che dividono i popoli.
DON’T FORGET:
EVENTI DELL’ANNO 20 DI OGNI SECOLO: SECOLO X – ANNO 920
A Roma Giovanni X° (860–929) è il 122º Papa nella successione apostolica dal 914 al 928. Nelle lettere dirette a Berengario del Friuli e ai vescovi Adalberto di Bergamo ed Ardingo di Brescia, Giovanni X, mentre lamenta le difficoltà in cui versa la Chiesa, espone la sua dottrina dei rapporti fra regno e sacerdozio, basata sulla separazione e collaborazione, di là da ogni pretesa di subordinare il primo al secondo, che è la risposta ai problemi connessi con la crisi di autorità che si era abbattuta sull’Europa occidentale dopo la fine dell’impero carolingio»