nell’immagine un dipinto di Maurice de Vlaminck
XV Settimana del tempo Ordinario
Frase del giorno (Papa Francesco)
“Il cristiano ha bisogno di due donne, due donne madri, due donne vergini: la Chiesa e la Madonna”
Preghiera del giorno (Orazione colletta)
Assisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita, e per l’intercessione della beata Vergine Maria, nostra madre e regina, fa’ che giungiamo felicemente alla santa montagna, Cristo Gesù, nostro Signore, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
La Parola di Dio del giorno Matteo 11,28-30
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi Mattutino)
Gli animali selvaggi non uccidono mai per divertimento. L’uomo è la sola creatura per cui la tortura e la morte dei suoi simili possono essere in sé divertenti. E’ tratto da un articolo di una rivista tedesca e il pensiero corre agli orrori nazisti con le più macabre torture trasformate in sadico passatempo. La considerazione è attribuita a uno storico inglese dell’Ottocento, James A. Froude, e coglie un aspetto tragico dell’umanità. L’animale attacca l’altro, se è a sua volta attaccato oppure lo fa per sopravvivere. L’uomo, dotato di creatività, fantasia, libertà, piega queste doti verso la crudeltà più atroce, elaborata persino con raffinatezza intellettuale. È forse anche per questo che l’antica favolistica (a partire dalla biblica asina di Balaam) ha trasformato gli animali in maestri degli umani. Ironicamente il poeta Ezra Pound (1885-1972) nella poesia “Meditatio” osservava: «Quando osservo attentamente le strane abitudini dei cani, / mi tocca concludere / che l’uomo è un animale più evoluto. / Quando osservo le strane abitudini dell’uomo / ti confesso, amico mio, che resto dubbioso». Siamo certo più evoluti delle bestie; ma possiamo precipitare in abissi di assurdità, ferocia e brutalità tali da lasciarci dubbiosi del nostro primato. Ci siamo assegnati il titolo di re del creato, ma spesso siamo solo tiranni implacabili.
Intenzione del giorno
Per tutte le anime del purgatorio, soprattutto per i nostri parenti, amici e familiari defunti
Don’t forget! Santi della Carità
Nacque a Linares (Jaén, Spagna) nel 1874 e fu battezzato una settimana dopo. Ricevette educazione cristiana e aperta alle diverse correnti di pensiero. Dall’infanzia si sentì attratto dal sacerdozio e a 15 anni entrò in Seminario a Jaén e ricevette l’ordinazione nel 1897 a Guadix. Dal 1902 lavorò per la promozione umana e cristiana della popolazione emarginata delle grotte che circondano Guadix. Qui, sotto la protezione della Madonna di Grazia, aprì scuole per i bambini e laboratori per gli adulti. Nel 1906, fu nominato canonico della Basilica di N. Signora di Covadonga dove si occupò della formazione cristiana dei pellegrini. Attento ai problemi del suo tempo, percepì con singolare chiaroveggenza la dimensione sociale dell’educazione e l’incidenza della difficile relazione tra fede e scienza. Per questo pubblicò articoli e opuscoli in cui propose con audacia un programma di formazione e coordinamento degli insegnanti cattolici. A partire del 1911 creò Accademie, Centri Pedagogici e riviste, e fondò l’Istituzione Teresiana. Per dare impulso a quest’Opera, nel 1913 si trasferì a Jaén, dove fu canonico della Cattedrale, professore del Seminario e delle Scuole di Magistero e fu collaboratore attivo nelle diverse iniziative della città. Nel 1917 l’Istituzione Teresiana fu riconosciuta civilmente ed ebbe l’approvazione ecclesiastica diocesana come associazione laicale. Si poneva sotto la protezione di S. Teresa di Gesù, proponeva lo stile di vita dei primi cristiani e identificava l’educazione e la cultura come gli ambiti specifici della sua missione. Nominato cappellano della famiglia regia, nel 1921 fissò la sua residenza a Madrid, dove esercitò intensa attività evangelizzatrice e consolidò l’Istituzione Teresiana, che pochi anni dopo giungerà in Cile e in Italia. Riconosciuto come uomo audace, prudente e di concordia, di provata virtù e di consiglio, con eroica carità, dialogante e umile, fu di orientamento spirituale per molti, appoggiò opere e collaborò con l’Azione Cattolica e diverse associazioni. Allo scoppio della guerra civile spagnola, fu ucciso a Madrid, a causa della fede, all’alba del 28 luglio del 1936. “Sono sacerdote di Cristo”, va dichiarato il giorno prima a coloro che lo conducevano al martirio. La sua spiritualità può sintetizzarsi in un suo scritto che orientò tutta la sua vita e attività: “L’Incarnazione bene intesa, la persona di Cristo, la sua natura e la sua vita, a chi le comprende, danno la norma sicura per giungere a essere santo, della santità più vera, rimanendo nello stesso tempo umano, dell’umanesimo vero”.
“Erano gli inizi degli anni Ottanta: un furgone, un amico e tanta passione per aiutare le missioni del Pime. Così ho iniziato l’avventura delle Mostre Missionarie a S. Pellegrino Terme. Ero un ventenne a cui il Signore ha regalato curiosità per le persone e per i luoghi”. Il tocco della grazia di Dio subito si presenta: ha il volto di un giovane papà che lavora in banca. Si chiama Giannino. Sua moglie lavora nella clinica della mia squadra del cuore e la piccola sembrava Gesù Bambino. Da quel momento è nata un’amicizia intensa con tutta la sua famiglia. In quegli anni (la Mostra dopo la prima esperienza ha proseguito per molto tempo), Giannino mi ha fatto conoscere le eccellenze dei luoghi: ho conosciuto la Valle, con i paesi e le frazioni, le ex Cartiere e la Chiesa di S. Giovanni Bianco con la devozione della S. Spina. Negli anni ho goduto il dono di una persona che ad ogni tappa della sua vita ha cercato come vivere la vita che Dio gli aveva donato. Così dopo l’esperienza lavorativa in banca, sempre accogliente e preciso, inizia il tempo della pensione che per lui è stato segnato dal volontariato, dall’impegno per chi aveva bisogno. Insomma una persona che sapeva amare al modo di Dio. Proprio l’altro giorno Marina, la moglie mi ha avvisato del ricovero e il mio ultimo messaggio sul cellulare di Giannino è stata una foto della Madonna della Misericordia davanti alla quale stavo pregando. Ecco ora Lei lo ha accolto e a Lei affido, nell’amicizia, le lacrime della sua famiglia. E la mia gratitudine al Signore per lui e le persone che ho conosciuto in quei paesi così belli e oggi così feriti, diventano la mia preghiera. Si è spento a San Giovanni Bianco, vittima del Covid-19. Lascia la moglie e due figli.
Così lo ricorda Mons. Dario Edoardo Viganò, vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali.