Riflessione del giorno

Giovedì 17 febbraio 2022

By patronatoADM

February 16, 2022

 

6. settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno di S. Agostino

Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te.

 

Preghiera del giorno Paolino di Nola (V secolo)

O Croce, gloria del cielo e salvezza eterna, terrore dei malvagi, sostegno dei giusti, luce dei cristiani, per te nel cielo l’uomo in Dio è stato fatto re.

Per te è sorta la luce vera, la notte maledetta fu vinta e sei tu il legame della pace, che unisce gli uomini in Cristo mediatore. Sei diventata la scala su cui l’uomo sale al cielo.

Sei sempre per noi, tuoi fedeli, la salvezza e l’àncora: sostieni la nostra dimora, conduci la nostra barca. Nella Croce sia salda la nostra fede, in essa si prepari la nostra corona. Amen.

 

7 Fondatori Ordine della B. V. Maria

 

La Parola di Dio del giorno Marco 8,27-33

Gesù…per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

 

Riflessione del giorno di Teodoreto di Ciro 457 d.C.

Chi non crede all’opera della Provvidenza e ritiene che questo mondo sia condotto con tanta armonia e tanto ordine senza nessuno che lo governi, si comporta come se uno, su di una nave che attraversa il mare, pur vedendo il nocchiero reggere il timone e manovrare i remi, mentre la nave approda ai porti ai quali la diriga, ciò nondimeno, volendo contrastare l’evidenza, negasse che a poppa vi sia il nocchiero e che la nave sia munita di remi e diretta dal timone: secondo costui essa procederebbe invece spontaneamente, vincendo da sola la violenza delle onde e combattendo con le raffiche dei venti, senza bisogno dell’aiuto dei marinai o del nocchiero che, consultandosi con loro, impartisca gli ordini opportuni.

Costoro, infatti, si accorgono chiaramente che il Signore di tutte le cose, dopo aver creato il mondo, lo governa e lo dirige in modo giusto e conveniente. Constatano, altresì, tanto nell’insieme quanto nelle singole parti costitutive di questa macchina universale, ogni bellezza ed utilità.

Ciò nonostante essi divengono volontariamente ciechi, o piuttosto, benché vedano, sono disonesti. Pur ricevendo i doni della provvidenza li disprezzano, contestando addirittura attraverso le cose di cui essi godono, il loro governatore.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Per tutti coloro che si sono raccomandati alla nostra preghiera.

 

Don’t forget! Santi della carità

20 mercedari di Palermo Martiri della Carità

I Padri Mercedari (che raccoglievano danaro per riscattare i cristiani schiavi dei barbareschi e dei Turchi) dalla Spagna giunsero in Sicilia nel XV° secolo con privilegio dato in Valladolid nel 1463 dal Re Giovanni al Padre Maestro Gomezio di Bosega di poter fondarvi un convento dell’Ordine.

A Palermo fondarono nella piazza del Capo la prima Chiesa dedicata alla Madonna della Mercede e il convento denominato di S. Anna non più esistente.  Nel 1624, durante la terribile epidemia di peste che devastò Palermo, i Mercedari del Capo si distinsero prestando soccorso agli appestati, allestendo un lazzaretto nel vicino oratorio di S. Onofrio, ceduto loro proprio per questa incombenza.

Con spirito di vera carità, 20 di loro spontaneamente si offrirono di aiutare gli ammalati e, contagiati a loro volta divennero martiri della carità arricchendo la schiera dei Santi palermitani. I loro nomi sono: STEFANO MARCHESI, lettore di filosofia; PIETRO NOLASCO e GIOVANNI BATTISTA MANSA commendatori; GASPARE DE ORTEGA, GIOVANNI ZORITA, GIUSEPPE LATONA, VINCENZO CALDERON e GIOVANNI BATTISTA DE SARTIS, sacerdoti; GASPARE FAJOLO, ADRIANO CALABRÒ, BONAVENTURA PALMERIO, GIOVANNI RUIZ, VINCENZO BONELLO, PIETRO SALANITRO, PIETRO SALINO, VINCENZO CARRENZO, ANDREA SCHIAFINO e VINCENZO SALANITRO, coristi; BATILANI MARSALIO e MICHELE DE LA ROSA, conversi.

Tra loro emerge più di tutti, il Beato Vincenzo Salanitro, l’ospite più illustre del convento del Capo per la fama di santità di cui godeva già in vita. Ancora oggi il suo corpo è seppellito nella Chiesa della Mercede al Capo “Hic Salanitro Iacet 1626”. L’ordine Mercedario li festeggia il 14 febbraio.