nell’immagine un dipinto di Gaetano Chierici
Proverbio del Giorno
OMNIS FESTINATIO EX PARTE DIABOLI EST. Ogni fretta viene dal diavolo.
Iniziamo la giornata pregando
Donami, Signore, l’umiltà di togliermi le scarpe, di far volare più lente le mie ali, di spendere meno parole, per illuminare silenziosamente i solchi già aperti del quotidiano e far rinascere piccoli germogli. Così ricorderò che una canzone interrotta dall’emozione, un pennello sospeso nell’aria, hanno il valore di un profondo inchino fino al principio della vita. Amen
ANTONIO ABATE
Nato a Coma, in Egitto, intorno al 250, a 20 anni abbandonò ogni cosa per condurre vita eremitica per più di 80 anni: morì ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi d’Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Solo due volte lasciò il romitaggio: per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati; la seconda, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea.
La Parola di Dio del giorno (Mc 3,1-6)
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
BREVE COMMENTO AL VANGELO (S. Atanasio)
A che serve esser stati creati se non si conosce il proprio Creatore? Come possono essere “logici” gli uomini se non conoscono il Logos, il Verbo del Padre, nel quale hanno cominciato ad essere? (Gv 1,1ss) … Perché Dio li avrebbe fatti se non avesse voluto esser da loro conosciuto? Affinché ciò non accada, nella sua bontà li fa partecipi di colui che è la sua stessa immagine, nostro Signor Gesù Cristo (Eb 1,3; Col 1,15).
Riflessione Per Il Giorno (Detti di S. Antonio abate)
Un tale chiese al padre Antonio: “Che debbo fare per piacere a Dio?”. E l’anziano gli rispose: “Fa’ quello che ti comando: dovunque tu vada abbi sempre Dio davanti agli occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto. Osserva questi tre precetti e sarai salvo”. Disse ancora il Padre Antonio: “Chi siede nel deserto per custodire la quiete di Dio è liberato da tre guerre: quella dell’udire, quella del parlare, e quella del vedere: Gliene rimane una sola: quella del cuore”. Un fratello disse al padre Antonio: “Prega per me”. L’anziano gli dice: “Non posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso ad impegnarti nel pregare Dio”. Il padre Antonio disse: “Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra, e dissi gemendo: “Chi mai potrà scamparne?” E udii una voce che mi disse: “L’umiltà”. Disse padre Antonio al padre Poemen: “Questa è l’opera grande dell’uomo: gettare su di sé il proprio peccato; e attendersi tentazioni fino all’ultimo respiro”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché siamo fedeli alle promesse e manteniamo la parola data con Dio e il prossimo
don’t forget
GIORNATA PER APPROFONDIMENTO E SVILUPPO DEL DIALOGO EBRAICO CRISTIANO
Il personaggio della settimana – Don Antonio Berta (1927-2007)
L’avventura della Ciudad de los Niños aveva inizio e da allora andò tutto in crescendo: nel 1974 si aggiunsero le bambine, poi si costruirono scuola e laboratori; si acquistò una fattoria fuori città e si aprì la scuola agricola. Nel 1977, nel Chapare il tropico cochabambino trasformò una casa nella filiale della Ciudad cittadina per 30 bimbi. Don Berta affiancò a sé e affidò la sua opera ai coniugi Luciano e Terry Invernizzi di Stezzano, che saranno i più fidati collaboratori. Gli anni passavano e la salute declinava: il “Papi” respirava a fatica, ma il cuore resisteva per il bene dei suoi figli, fino alla morte che lo colse nella Ciudad il 22 maggio 2007. Trionfali i funerali che ricordarono quelli di don Bepo.
Fra i tanti preti del Patronato, alcuni dei quali sono figure straordinarie, si è scelto Don Berta perché più di tutti si è avvicinato al maestro don Bepo Vavassori e ha realizzato in terra boliviana un’opera che assomiglia molto da vicino al Patronato di Bergamo. Infatti è l’unica che continua ad accogliere bambini orfani e bisognosi e li accompagna fino alla maggiore età. Don Antonio questo spirito lo aveva ereditato non solo da don Bepo, ma anche dai genitori: “Ciò che impariamo sulle ginocchia della mamma nessuno mai lo potrà cancellare. Mia madre da piccolo mi mandava a portare un po’ di cibo a una vedova con sette figli che viveva vicino a casa mia”. E se le radici sono buone, i frutti non tardano ad arrivare.