3. a settimana tempo di Avvento
Avvenne il 18 dicembre…
1642 – Abel Tasman è il primo europeo a mettere piede nell’attuale Nuova Zelanda
1859 – Torino: don Bosco fonda la Società di S. Francesco di Sales: nascono i Salesiani
1865 – USA: abolizione della schiavitù con l’approvazione del XIII emendamento alla costituzione
2007 – L’Assemblea generale dell’ONU approva la moratoria universale della pena di morte
2011 – Finisce ufficialmente la guerra in Iraq
Antifona della novena di Natale
“O Sapienza, che esci dalla bocca dell’altissimo, e arrivi ai confini della terra con forza, e tutto disponi con dolcezza: vieni ad insegnarci la via della prudenza”.
Santo del giorno
Preghiera Colletta
Dio creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine, concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio Matteo 1,1-17
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Riflessione di don Arturo Bellini su don Bepo
«Il carattere – gli uomini. Saper incassare». don Giuseppe Vavassori (1967-12-15). Trattando delle difficoltà dell’apostolato, don Bepo evidenzia l’importanza di “avere carattere”. Nessuna indicazione, però, da parte di don Bepo su come diventare persona di carattere e non canna sbattuta al vento delle opinioni. Il tema tuttavia era argomento comune nella predicazione delle guide spirituali.
P. Lorenzo Scupoli, religioso vissuto tra il 1530 e il -1610, noto per aver composto “Il combattimento spirituale” scrive a una giovane: «Sta’ ben attenta e raccolta in te stessa per combattere non solo contro le voglie grandi ed efficaci, ma ancora contro le piccole e deboli di ciascuna passione, perché queste aprono la strada alle grandi, onde poi si generano in noi le abitudini viziose». «Dalla poca cura che alcuni hanno avuto di sradicare dai loro cuori queste vogliette, dopo aver superato le maggiori della medesima passione, è avvenuto loro che quando meno vi pensavano sono stati assaliti e vinti dagli stessi nemici più gagliardamente e rovinosamente di prima.
Ti ricordo inoltre di attendere a mortificare e rompere alle volte le tue voglie anche di cose lecite non necessarie, perché da questo seguiranno per te molti beni e ti renderai sempre più disposta e pronta a vincerti nelle altre; ti farai forte ed esperta nella battaglia delle tentazioni, fuggirai le insidie del demonio e farai cosa gradita al Signore. Figliuola, ti parlo chiaramente: se nel modo che ti ho detto andrai continuando in questi leali e santi esercizi per riformare e vincere te stessa, ti assicuro che in poco tempo avanzerai molto e diventerai spirituale davvero e non solamente di nome». Il modo di esprimersi di padre Lorenzo Scupoli è datato, ma il contenuto conserva piena attualità.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché viviamo il tempo di Avvento in spirito di preghiera e intensificando la carità verso il prossimo e la pratica della vita buona.
Don’t Forget! Novena di Natale 2° GIORNO
“O SAPIENZA, CHE ESCI DALLA BOCCA DELL’ALTISSIMO, E ARRIVI AI CONFINI DELLA TERRA CON FORZA, E TUTTO DISPONI CON DOLCEZZA: VIENI AD INSEGNARCI LA VIA DELLA PRUDENZA”.
Antifona dei vespri
Si invoca la venuta della sapienza perché insegni all’uomo la via della prudenza, della saggezza. Nell’Antico Testamento la Sapienza divina era descritta come presente all’opera della creazione, è stata presente nel mondo, ordinando tutte le cose secondo il volere dell’Altissimo. La Sapienza era considerata come attributo e presenza di Dio in mezzo agli uomini. Nel Nuovo Testamento questa posizione è superata.
La Sapienza di Dio si presenta come Persona divina, non in modo allegorico, ma reale e concreto: è Cristo Gesù, Figlio di Dio, il quale incarna tutta la Sapienza del Padre; in Cristo Gesù la Sapienza divina prende carne umana e viene ad abitare tra gli uomini per rivelare la via della prudenza.
Letteralmente la parola “prudentia” deriva dal latino “Præ -video” che vuol dire “vedere prima, prevedere”: vedere le cose da un’altra prospettiva, dalla parte di Dio, vedere le cose nel progetto d’amore originario nella Creazione. Ascoltando e contemplando Gesù, Sapienza e Parola di Dio, l’uomo scopre il meraviglioso disegno di Dio per la sua salvezza, scopre a quale speranza è stato chiamato. Vieni, Gesù! Maranathà!