Riflessione del giorno

giovedì 19 settembre ’19

By Patronato S. Vincenzo

September 19, 2019

 

Aforisma del giorno

Dio perdona sempre. L’uomo perdona qualche volta. La natura non perdona mai

 

Iniziamo la Giornata Pregando (RABINDRANATH TAGORE)

Fa’ che io preghi, Signore, non per allontanare da me i pericoli bensì per affrontarli senza timore. Fa’ che io preghi, non per implorare la fine del dolore, ma per un cuore che lo vinca. Fa’ che io non implori nell’ansia di essere salvato ma speri nella pazienza per conquistare la mia libertà.

 

Gennaro

Nato a Napoli, nella seconda metà del III secolo, fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato dai pagani. Durante le persecuzioni di Diocleziano si inserisce la storia del martirio: destinato ad essere sbranato dagli orsi, quando il proconsole si accorse che il popolo dimostrava simpatia verso i prigionieri, prevedendo disordini durante i giochi nello stadio, cambiò decisione e fece decapitare i prigionieri. Era il 305

 

Ascoltiamo la Parola di Dio   Luca 7,31-35.

In quel tempo, il Signore disse: «A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! E’ venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».

 

Riflessione Per Il Giorno (Mons. Galantino: Abitare le Parole)

ILLUSIONE deriva dal latino in(l)lusio, composto da in rafforzativo e ludere, che significa “stare al gioco”. Ma essa ha subìto uno sviluppo singolare, che ne ha ampliato e addirittura invertito l’orizzonte semantico. Dal significato originario di ironia è passata a quello di irrisione, dileggio, sarcasmo, assumendo addirittura il significato di inganno. Non solo. Ma alla parola illusione sono stati accostati, come se fossero sinonimi, allucinazione, errore, delirio e inganno. A fronte di questi fenomeni ritenuti riconducili all’illusione, questa è, nella sua forma più semplice e immediata, la percezione di una distorsione sensoriale, soprattutto visiva. “È – afferma Kant– quel gioco che rimane anche quando si sa che il presunto oggetto non è reale”. Si pensi all’illusione del bastone che, immerso nell’acqua, io vedo spezzato. In epoche storiche travagliate e in situazioni in cui il singolo si è percepito impotente nel contesto della vita pubblica, si è fatto strada un evidente ricorso all’illusione. In un mondo nel quale facciamo fatica ad affrontare la complessità della vita reale, si fa sempre più strada il potere pervasivo di tecnologie che ci danno l’illusione di essere al centro del mondo “rendendoci più fragili”, osserva Z. Baumann. All’uomo però, dice Schopenauer, non dispiace coltivare l’illusione. Ecco allora il passaggio da realizzare, secondo Bonhoeffer, dall’illusione alla speranza: “se già l’illusione ha tanto potere nell’esistenza umana da mantenerla vitale, quanto più grande sarà il potere che una speranza -fondata in modo assoluto – ha per la vita!”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché abbiamo la forza di rifiutare le illusioni che il mondo offre con generosità a chi non ricerca il bene e la verità, ma solo il piacere e i suoi comodi.

 

Don’t forget…! Buone notizie

UN RARO AFFRESCO MEDIEVALE RITROVATO DOPO 900 ANNI A ROMA.

Il dipinto si trovava nascosto nell’intercapedine di un muro nella chiesa di S. Alessio all’Aventino, raffigura probabilmente S. Alessio e il Cristo pellegrino e risale al XII secolo. L’affresco è di grandi dimensioni, più di 4 m. di altezza per 90 cm di larghezza, ma quella ritrovata è solamente una porzione dell’intero dipinto: una seconda metà è ancora nascosta dalla restante parte del muro della chiesa. L’affresco restituito alla luce è in ottimo stato, ed è un tripudio di colori: si vede il mantello color porpora e le vesti del Santo, tra cui spicca l’azzurro, è raffigurato con la mano alzata, mentre vicino a lui Gesù Cristo benedice i fedeli. L’affresco è realizzato su sfondo nero e incorniciato da una cornice composta da molti colori raffinati e ancora intatti, tant’è che non si era mai ritrovata una cornice risalente ad un dipinto medievale in questo ottimo stato di conservazione

 

 

nell’immagine un quadro di Edouard Leon Kortes