Cope, Charles West; The Burial of Charles I; Parliamentary Art Collection; http://www.artuk.org/artworks/the-burial-of-charles-i-213799

Riflessione del giorno

giovedì 2 luglio ’20

By Patronato S. Vincenzo

July 01, 2020

 

nell’immagine un dipinto di Charles West Cope

 

 

XIII Settimana del Tempo Ordinario

 

Proverbio del Giorno

Acido, dolce, amaro, pungente…tutti devono essere assaggiati. (Cina)

 

Iniziamo la giornata Pregando (Aelredo di Rievaulx – 1.a parte)

Signore, tu conosci il mio cuore, tu sai che il mio unico desiderio è di donare agli altri tutto quello che mi hai dato. Insegnami dunque, Signore, sotto l’ispirazione del tuo Spirito, a consolare coloro che sono afflitti, a ridare coraggio a quelli che non ne hanno a sufficienza, a rialzare quelli che cadono, a sentirmi debole con i deboli e a farmi tutto a tutti. Amen

 

SS LIBERATO, BONIFACIO, SERVIO, RUSTICO, ROGATO, SETTIMO E MASSIMO MARTIRI

Fra i monasteri agostiniani africani, riveste importanza particolare quello di Gafsa in Tunisia per i suoi religiosi che, in seguito all’editto nel 484 del re Unnerico furono incarcerati e, dopo aver sopportato dure prove, vennero martirizzati, offrendo esempio di fede e d’unione fraterna.

 

La Parola di Dio del giorno (Matteo 9,1-8)

Salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: alzati – disse allora al paralitico – prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

 

Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi Mattutino)

Negli affari di grande rilievo e importanza è impossibile riuscire a piacere a tutti. Un prete m’ha raccontato una serie di vicende che gli amareggiano la vita: esse prendono spunto da una sua scelta pastorale, che per altro anch’io condividerei come coerente, la quale però ha creato in alcuni reazioni severe e attacchi aspri. Mi viene, così, spontaneo ricordare un po’ a tutti una frase di Solone, il famoso legislatore ateniese del VI sec. a.C., considerato uno dei “sette sapienti” dell’antica Grecia. Essa dice una verità ovvia e ininterrottamente sperimentata: se si dovesse badare a tutte le critiche possibili, non si farebbe mai nulla nella vita. E molti, timorosi di esporsi, alla fine si rinchiudono in se stessi, in un’inerzia improduttiva. Certo, bisogna tener conto sia dei giudizi altrui, talora più oggettivi della nostra visione personale, sia dei consigli di chi ha più sapienza e acutezza. Ma poi bisogna decidere, anche in caso di conflitto di opinioni e persino col rischio di essere sottoposti a censure e a biasimi. Nel Medioevo girava un detto latino che affermava scherzosamente che «neanche Giove è gradito a tutti». Alcuni ricorderanno la favola di La Fontaine in cui un mugnaio e suo figlio vengono sempre criticati qualsiasi atteggiamento prendano nei confronti del loro asinello macilento (salendovi sopra ora il padre, ora il figlio, ora entrambi, o portandolo loro sulle spalle!). Ma, con ogni precisazione necessaria, vale sempre il monito di Cristo: «Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi! Facevano così anche coi falsi profeti» (Lc 6, 26).

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché la Parola di Dio possa entrare nella nostra vita e illuminarla.

 

 

Gerardo Caglioni, saveriano di 73 anni, bergamasco di Dalmine si è spento domenica 22 marzo all’ospedale di Parma città dove abitava da tre anni nella Casa madre dei Saveriani. «Hai fatto del mondo la tua casa, portandoci la Parola di Dio». Nelle parole dei suoi familiari è riassunta l’intera esistenza di padre Gerardo, una vita dedicata agli ultimi, in particolare ai poveri della Sierra Leone. Anche lui, come migliaia, aveva avuto la febbre e difficoltà respiratorie, sintomi che si sono aggravati in pochi giorni e hanno reso necessario il ricovero in ospedale, dove purtroppo è spirato. Un altro duro colpo per i Saveriani di Parma che hanno avuto ben 12 lutti a causa del covid. Padre Gerardo, nato il 20-6-1946, era originario di Sforzatica S. Andrea (Dalmine) ed era sesto di sette fratelli. Lascia le sorelle Maria, Bianca, Giovanna e Irma, mentre i fratelli Ferruccio e Sandro sono scomparsi anni fa. Anche Sandro era missionario saveriano ed era stato a lungo in Indonesia, mentre Gerardo era stato missionario prima in Messico e poi in Sierra Leone.

Entrato in istituto ad Alzano nel 1959 durante le medie, fece gli studi ginnasiali a Cremona, poi entrò in noviziato ed emise la 1 Professione nel 1965. Compì gli studi teologici a Parma (1969-1975) con l’intermezzo di un anno come prefetto nella Scuola Apostolica di Cremona. Emise la Professione perpetua nel 1973 e l’anno dopo venne ordinato prete a Parma. Dopo alcuni anni di servizio come formatore nella Scuola Apostolica di Brescia e un periodo a Londra per lo studio dell’inglese, partì per il Messico nel 1980 e vi rimase fino al 1983, per poi continuare a Londra lo studio della lingua, in quanto destinato alla Sierra Leone. In questa missione arrivò nel 1984 e vi rimase fino al 1993, prima come vice parroco a Kamalu e poi a Freetown. Dal 1991 al 1993 fece studi di Islamismo e Missiologia a Roma, dove prestò servizio come redattore del Commix (1993-1998) e continuò gli studi di Missiologia per il Dottorato (1998-2001). Ripartito per la Sierra Leone, fu parroco a Bumbuna (2002-2004) e per alcuni mesi a Makeni (2004). Dal 2004 al 2006 svolse il suo ministero a Lungi. Successivamente andò di nuovo a Londra (2006-08) e a Roma per studi dal 2008 al 2014, quando fu destinato alla Casa di Alzano, di cui è stato rettore per tre anni. Dal 2017 si trovava nella Casa madre di Parma. P. Gerardo era stato autore di diverse pubblicazioni basate sull’esperienza in Sierra Leone e sui suoi studi. Nell’estate 2017 aveva lanciato un appello alla solidarietà in seguito all’alluvione che aveva colpito Freetown causando centinaia di vittime e migliaia di sfollati. «Dopo la sua morte – racconta da Dalmine la sorella Giovanna –abbiamo ricevuto tante testimonianze di affetto da parte di persone che negli anni hanno sentito Gerardo vicino come fratello e padre».  La salma di padre Gerardo riposa nel cimitero di Dalmine.