Riflessione del giorno

Giovedì 20 aprile 2023

By patronatoADM

April 19, 2023

II Settimana di Pasqua 

 

Aforisma di Ennio Flaiano

“I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.”

 

Preghiera del giorno

O Dio, che hai compiuto il sacrificio della Pasqua per la salvezza del mondo, ascolta le preghiere del tuo popolo: Cristo, Sommo Sacerdote che intercede per noi, come vero uomo ci doni la riconciliazione e come vero Dio ci liberi dal peccato. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Giovanni 3,31-36

In quel tempo disse Gesù a Nicodemo: “Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.

Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.

Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”.

 

Riflessione Aleksandr Solženicyn

“Più di mezzo secolo fa, quando ancora ero un bambino, ricordo che un certo numero di anziani offriva questa spiegazione per i disastri che avevano devastato la Russia: “Gli uomini hanno dimenticato Dio, perciò tutto questo è accaduto”.

Da quel giorno, ho passato 50 anni a lavorare sulla storia della nostra rivoluzione (la rivoluzione russa); ho letto centinaia di libri, raccolto centinaia di testimonianze personali. Ma se mi fosse domandato di formulare in maniera più concisa possibile la principale causa della rovinosa rivoluzione che ha inghiottito quasi 60 milioni di russi, non potrei metterla in maniera più accurata che ripetendo: “Gli uomini hanno dimenticato Dio, perciò tutto questo è accaduto.

Abbiamo dimenticato Dio: questo è il vero male; il resto è solo conseguenza…del resto si può forse rimpiangere un regime che scriveva dio con la minuscola e Kgb con la maiuscola?”

 

Intenzione di preghiera

Dio non è solo la persona più amata, ma anche la più disprezzata, calunniata e offesa del mondo: preghiamo perché non ci rendiamo mai complici di questa ignominia che fa cadere la vergogna sul genere umano.

 

Don’t Forget! Santi e beati della carità

Beato Domenico Vernagalli 1180-1219

DOMENICO VERNAGALLI, nato a Buti di Pisa nel 1180 da famiglia benestante, fin da piccolo si sentì attratto dalla vita monastica tanto che decise di abbandonare la vita agiata per dedicarsi a seguire Gesù. Verso il 1200 entrò nel monastero di S. Michele in Borgo nel 1204 e non abbandonò mai le dure pratiche ascetiche, che sempre praticò con grande fervore.

Ma ciò non gli impedì di sentirsi colpito a tal punto dalla piaga dei figli illegittimi ed abbandonati che flagellava la città di Pisa, da creare nel 1218 lo “Spedale dei Trovatelli” sempre presso S. Michele. Il suo merito è legato soprattutto all’opera di bene nei confronti dei concittadini pisani fin dai primi anni del 1200. Infatti egli, oltre che monaco del monastero camaldolese di S. Michele in Borgo, aveva l’incarico di parroco dello stesso, così che ogni sera faceva il giro delle strade cittadine a raccogliere i neonati abbandonati dai genitori sui marciapiedi o sui sagrati delle chiese.

Le prime cure ai piccoli le offriva nella sua casa vicino al monastero dove anche oggi si erge la millenaria Torre dei Vernagalli, la nobile famiglia che aveva dato vari Consoli alla città. Le operazioni di soccorso messe in atto nei confronti dei trovatelli richiedevano pulizia, allattamento, vestiario e tutto il necessario alla loro crescita dignitosa, per cui egli contribuì a creare un’organizzazione di volontari che prese il nome di “Ospizio dei Trovatelli” ed era dipendente dal Monastero.

 Domenico morì il 20 aprile 1219 a soli 39 anni e fu immediatamente ritenuto santo, non solo dai cittadini pisani, ma anche dalla Chiesa che però lo canonizzò solo più di 6 secoli dopo: Pio IX (1846-1878) il 17-8-1854 approvò infatti il decreto della Sacra Congregazione dei Riti col quale Domenico veniva dichiarato beato.