Riflessione del giorno

giovedì 20 ottobre ’16

By Patronato S. Vincenzo

October 19, 2016

 

nella fotografia un quadro di Veronese – Le nozze di Cana

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiere Ortodosse)

Gesù, Dio eterno, re forte, Signore paziente, Salvatore misericordioso, Custode mio buono, lavami dai miei peccati, scaccia le mie trasgressioni, liberami dalle iniquità. Gesù, mia speranza, non abbandonarmi, o mio aiuto, non respingermi, o mio creatore, non dimenticarmi, Gesù, mio pastore, non lasciarmi perire. Gesù, figlio di Dio, pietà di me. Amen

 

San Cornelio centurione

Uomo pio e timorato, era generoso nelle elemosine. Risiedeva a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica». Gli Atti narrano che per ispirazione divina invitò in casa Pietro, che gli annunciò il Vangelo: mentre parlava lo Spirito Santo scese su tutti i presenti. Da qui ebbe inizio l’evangelizzazione dei «gentili»

 

Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno – Lc 12,49-53

Gesù disse ai discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». 

 

  Riflessione del Giorno (G.K. Chesterton)

«Nessun uomo ha veramente misurato la vastità del debito verso quel qualsiasi essere che l’ha creato e l’ha reso capace di chiamarsi qualcosa […]. Il più alto e sacro dei paradossi consiste in questo: l’uomo che è realmente cosciente di non poter pagare il suo debito, lo pagherà eternamente. Restituirà in continuazione ciò che non può restituire e che non si può sperare che restituisca. Farà di tutto per colmare l’abisso senza fondo della sua riconoscenza».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per l’Africa perché ritrovi la via della pace, della giustizia e della crescita umana e sociale

 

Don’t forget!

20-10-2011: dopo otto mesi di guerra civile viene ucciso Mu’ammar Gheddafi. Un errore gravissimo come ha confessato il presidente Obama che in più di un’occasione ha mostrato la sua irritazione per la guerra in cui è stato trascinato da Sarkozy e Cameron. Pur difendendo l’intervento militare del 2011 ammette: “Non avevamo un piano per il dopo Gheddafi”. E questo non solo ha aperto le porte all’Isis, ma ha precipitato il paese in un caos enorme di cui ancora non si vede la fine e ha spalancato le porte all’invasione di profughi. Del resto il dittatore libico aveva detto: «La scelta è tra me e al Qaeda», nella sua ultima intervista, aggiungendo «senza di me il terrorismo islamico conquisterà l’Europa». Allora sembrò solo il delirio di un dittatore che per 42 anni aveva fatto il bello e il cattivo tempo, di un rais che aveva cacciato gli italiani, accusandoli di crimini di guerra. E invece, l’insipienza e miopia dei governi occidentali è arrivata al punto di costringerci a rivalutare Gheddafi, con il quale la Libia era stabile e da dove le migliaia di migranti non partivano più. Come per l’Iraq e la Libia è il caso di dire che il rimedio è stato ben peggiore del male…