Riflessione del giorno

Giovedì 21 dicembre 2023

By patronatoADM

December 20, 2023

 

3 Settimana di Avvento anno b

 

Avvenne il 21 -12 – …

164 a.C. – Giuda Maccabeo restaura il Tempio di Gerusalemme.

69 – Dopo la morte di Vitellio, Tito Flavio Vespasiano è riconosciuto imperatore romano

1898 – Marie e Pierre Curie scoprono il radio

1988 – Bomba sul Volo Pan Am 103 nei cieli di Lockerbie, Scozia. 270 vittime, comprese 11 a terra

2012 – 21-12-2012 è la data fine di un ciclo di 5.126 anni nel calendario maya, che prevede eventi catastrofici

 

Antifona della Novena di Natale – 21 dicembre

“O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte”.

 

Preghiera del giorno

Esaudisci con bontà le preghiere del tuo popolo, o Padre, perché coloro che si rallegrano per la venuta del tuo Figlio unigenito nella nostra carne possano giungere al premio della vita eterna quando verrà nella gloria. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dallo Spirito Santo per tutti i secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

Riflessione del giorno

La vita abbandonata nelle braccia di Dio di Madeleine Delbrel      

“Per essere un buon danzatore, con Te come con gli altri, non occorre sapere dove conduca la danza. Basta seguire il passo, essere contento, essere leggero, e soprattutto non essere rigido. Non occorre chiederti spiegazioni sui passi che ti piace fare. Bisogna essere come il prolungamento, agile e vivo, di Te. E ricevere da Te la trasmissione del ritmo dell’orchestra.

Bisogna non volere avanzare ad ogni costo, ma accettare di voltarsi indietro, di procedere di fianco. Bisogna sapersi fermare e saper scivolare anziché camminare. E questi sarebbero soltanto passi da stupidi se la musica non ne facesse un’armonia. Noi però dimentichiamo la musica del Tuo spirito, e facciamo della vita un esercizio di ginnastica; dimentichiamo che fra le Tue braccia la vita è danza e che la Tua santa volontà è di un’inconcepibile fantasia.

Se fossimo contenti di Te, Signore, non potremmo resistere al bisogno di danza che dilaga nel mondo, e arriveremmo a indovinare quale danza Ti piace farci danzare sposando i passi della Tua Provvidenza”.

 

Intenzione di preghiera

Per le madri in attesa di un figlio, perché vivano la gravidanza come tempo di rendimento di grazie al Signore.

 

Don’t Forget! Santi e beati della carità

S. Francesco Regis ( 1597-1640)

Francesco Regis nacque il 31-1-1597 da rispettabile famiglia cattolica. Ancora ragazzo, Francesco si dimostrò di indole mite e gentile, sebbene non fosse privo dei difetti tipici dell’adolescenza. Dimostrò da subito amore per lo studio e propensione alle pratiche religiose, il che lo fece accettare nel collegio dei Gesuiti in Bézieres. Qui decise di farsi gesuita e si applicò con tale slancio e ardore che perfino i suoi superiori se ne stupivano.

Dopo un breve periodo in famiglia, si recò a Tolosa per il noviziato e dimostrò, con la vita comune, di possedere doti non comuni. Da Tolosa fu mandato a Cahors, dove emise i primi voti; poi fu a Dillon come maestro di grammatica. Dopo tre anni si recò a Tournon per gli studi della filosofia, e infine di nuovo a Tolosa per la teologia.

Dopo aver ricevuto gli ordini sacri, devoto alla Madonna e all’Angelo Custode, durante un’epidemia di peste si dedicò con zelo a curare gli appestati. Non appena il contagio cessò, Francesco cominciò le missioni fra i poveri di campagna, che divennero poi il suo apostolato specifico. Percorse, predicando, mezza Francia, raccogliendo ovunque testimonianze di gratitudine.

Passava giornate intere nel “santo tribunale di penitenza” e per fargli prendere un po’ di cibo, si doveva quasi obbligarlo. Con la sua bontà condusse molti eretici alla fede e riscattò dalla strada molte donne di vita, raccogliendole in case apposite. Quando, per privilegio divino, conobbe che la sua ultima ora era vicina, sebbene già molto debole e malandato, volle ancora recarsi a fare una missione; il male però lo colpì durante il viaggio e, affranto dalla febbre e intirizzito dal freddo, dovette ritirarsi in una capanna fino all’alba.

Trascinandosi fino al paese, vi arrivò il 24-12-1640; pur ammalato, volle ancora predicare, ma ben presto dovette mettersi a letto, che non lasciò più. Ricevuti i Sacramenti da due sacerdoti suoi confratelli, visibilmente consolato da Maria, spirò il 31-12-1640. Aveva 43 anni. Clemente XI lo dichiarò beato l’8-5-1716 e Clemente XII, il 5-4-1737, lo ascrisse al catalogo dei santi.