Riflessione del giorno

giovedì 21 gennaio ’21

By Patronato S. Vincenzo

January 20, 2021

 

 

nell’immagine un dipinto di John Falter

 

 

1.000 proverbi della Bibbia

“Il maligno ascolta il maldicente e il bugiardo dà retta al linguacciuto”

 

Iniziamo la Giornata pregando (Macario il Grande)

Signore, amico degli uomini, a Te ricorro al mio risveglio, cominciando il compito assegnatomi nella tua misericordia: assistimi in ogni tempo ed in ogni cosa; preservami da ogni seduzione mondana, da ogni influenza del demonio; salvami e introducimi nel tuo Regno eterno. Tu sei infatti il mio Creatore, la fonte ed il dispensatore di ogni bene: in te riposa tutta la mia speranza, ed io ti rendo gloria ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 

AGNESE

nata a Roma da illustre famiglia patrizia e cristiana nel III sec era solo dodicenne, quando scoppiò la persecuzione. Agnese, che aveva deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Fu martirizzata al Circo Agonale, nei pressi dell’attuale piazza Navona, trafitta con colpo di spada alla gola, come si uccidevano gli agnelli. La data è tra il 249 e il 251.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 3,7-12)

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

 

Riflessione del giorno (La preghiera della rana) 

Viveva in India un re, il cui elefante era impazzito e attraversava i villaggi distruggendo tutto ciò che incontrava, ma nessuno osava attaccarlo perché apparteneva al re. Gli abitanti di un villaggio a cui l’animale impazzito stava avvicinandosi, chiesero allora a un tale che si dichiarava asceta di aiutarli e l’uomo fu felice di poter insegnare loro a vedere Rama in ogni cosa. “Poveri sciocchi ignoranti!” esclamò. “Chi sa vedere Rama in ogni cosa, non ha paura di un elefante». La gente pensò che era inutile discutere con un santo e lo lasciarono andare. Ma appena arrivato sulla strada l’elefante gli si avventò contro, lo sollevò in aria con la proboscide e lo scaraventò contro un albero. L’uomo si mise a urlare di dolore. Per fortuna arrivarono le guardie del re e catturarono l’animale prima che uccidesse l’asceta. Mesi dopo, quando finalmente si era ripreso, si recò dal suo guru e gli disse: «L’insegnamento che mi avete dato era sbagliato. Mi avete detto di vedere Rama in ogni cosa. È ciò che ho fatto, e guarda cosa è accaduto!» Replicò il guru: «Che stupido sei! Perché non hai pensato a vedere Rama nella gente del villaggio che ti aveva messo in guardia dall’elefante?»

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché chi vive il ministero della Parola si prepari con cura a leggere e meditare la Bibbia.

 

Don’t forget!  LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI

 

Tra il 400 e il 428 il popolo dei Vandali, non avendo più di che sostentarsi nella propria terra d’origine, situata nell’Europa centrale tra la Galizia e la Slesia, attraversò l’Europa (regione renana, Belgio, Gallia, Gallia Narbonese, Spagna). Una parte del popolo era pagana, altri erano divenuti ariani dietro influsso dei Goti e dei Visigoti. Nel 428, sotto la guida del re GENSERICO, si stabilirono in Africa, dove il generale Bonifacio, in rivolta contro l’Impero, li aveva chiamati a combattere contro Roma. S. Agostino riuscirà a far capire a Bonifacio il suo errore, ma questi verrà sconfitto e si rifugerà in Italia. Nel 430 i Vandali assediano Ippona e nel 435 Genserico firma con l’Imperatore Valentiniano la pace di Ippona, che gli assicura il possesso dei paesi occupati; egli medita di conquistare tutta quanta l’Africa romana, ma prima reputa necessario annientare la Chiesa cattolica (il re e il suo popolo erano cristiani di fede ariana). La persecuzione ha inizio nel 437. Il 19 ottobre 439, violando il trattato di Ippona, Genserico conquista Cartagine. A partire da quel momento la persecuzione fu generale, soprattutto dopo il ritorno di Genserico dall’Italia (455), dove aveva saccheggiato Roma. UNNERICO (477-484), figlio di Genserico, manifestò apertamente la volontà di annientare il cattolicesimo. Un editto decretò la chiusura delle chiese, la soppressione del culto, il divieto di amministrare il battesimo e l’ordine, la distruzione dei libri liturgici, la messa fuori legge di tutti i cattolici. Dopo la conferenza di Cartagine del 484, che doveva segnare la fine delle persecuzioni su richiesta dell’imperatore di Bisanzio Zenone, 500 membri del clero di Cartagine furono esiliati in Tripolitania e 5000 fedeli presso i Getuli per essere ridotti in schiavitù. Tale periodo di persecuzioni diede occasione a migliaia di cattolici di testimoniare la propria fede, anche a prezzo della vita e fra atroci supplizi. Per citare solo qualche nome: fra i Vescovi, Pampanio di Vita, Mansueto d’Urusi, Presidio di Sbeitla; i sette monaci di Gafsa; i dodici giovani lettori di Cartagine; i nobili Sebastiano, Armogasto e Servo.