nell’immagine un dipinto di Gudiol Montserrat
VI Settimana del Tempo Ordinario
Proverbio del giorno
«Se tu prendi più di quello di cui hai necessità, stai rubando a qualcun altro (India)».
Iniziamo la Giornata Pregando
O Dio, nostro Padre, che ci hai reso partecipi dei doni della salvezza, fa’ che professiamo con la fede e testimoniamo con le opere la gioia della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.
Cristoforo Magallanes
e le vittime della persecuzione anticristiana in Messico di fine 1800. Cristobal nacque nel 1869 da famiglia contadina. Entrò al Seminario di Guadalajara e fu ordinato prete a trent’anni. Molto attivo nell’evangelizzazione degli Huicholes, fu prete dalla fede ardente, prudente direttore dei fratelli sacerdoti e pastore pieno di zelo, dedito alla maturazione umana e cristiana dei suoi fedeli e fervente divulgatore del S. Rosario. Quando i persecutori della Chiesa chiusero il seminario di Guadalajara, si offrì di fondare nella sua parrocchia un seminario per formare i futuri sacerdoti. Il 25 maggio 1927 venne fucilato a Colotlán, nella Diocesi di Zacatecas.
La Parola di Dio del giorno (Giovanni 16,16-20)
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco” di cui parla? Non comprendiamo ciò che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Riflessione Per Il Giorno (Detti e Fatti dei Padri del deserto)
Un giorno alcuni monaci chiesero all’abate Agatone: «Che cosa è meglio: l’ascesi corporale o la custodia della mente?». «Gli uomini», rispose, «sono come gli alberi; il lavoro del corpo ne è il fogliame e la custodia della mente ne è il frutto: ora, tutti gli alberi che non danno frutto, sta scritto, saranno tagliati e gettati nel fuoco. In vista dei frutti, dunque, bisogna sorvegliare quello che accade in noi, vale a dire, custodire la nostra mente. Abbiamo anche bisogno dell’ombra e della bellezza del fogliame, che rappresentano l’ascesi corporale». Del resto l’abate Agatone era molto accorto e infaticabile nel lavoro; bastava a se stesso in tutto; assiduo al lavoro manuale, si accontentava di poco cibo e di semplici vesti.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i martiri della fede cristiana perché la loro testimonianza rinvigorisca la Chiesa