V Settimana di Quaresima
Avvenne il 21 marzo…
1413 – Enrico V diventa re d’Inghilterra.
1556 – A Oxford l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer viene messo al rogo.
1933 – Dachau, il primo Campo di concentramento nazista viene completato
1935 – La Persia viene rinominata Iran.
1980 – Il presidente Jimmy Carter annuncia il boicottaggio degli USA ai Giochi Olimpici di Mosca in segno di protesta contro l’invasione sovietica in Afghanistan.
1990 – La Namibia ottiene l’indipendenza dal Sudafrica dopo settantacinque anni.
Aforisma dal libro dei proverbi
Abbi cura del tuo cuore, perché da esso scaturisce la vita.
Preghiera
Ascolta, o Padre, coloro che ti supplicano e custodisci con amore quanti ripongono ogni speranza nella tua misericordia, perché, purificati dalla corruzione del peccato, permangano in una vita santa e siano fatti eredi della tua promessa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 8,51-59
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”.
Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola.
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Riflessione Padre Charles de Foucauld
Se tu credi alla forza di una mano tesa, se tu credi che ciò che riunisce gli uomini è più importante di ciò che li divide, se tu credi che essere diversi è una ricchezza e non un pericolo, se tu sai scegliere tra la speranza o il timore, se tu pensi che sei tu che devi fare il primo passo piuttosto che l’altro, allora…la Pace verrà.
Se lo sguardo di un bambino disarma ancora il tuo cuore, se tu sai gioire della gioia del tuo vicino, se l’ingiustizia che colpisce gli altri ti rivolta come quella che subisci tu, se per te lo straniero che incontri è un fratello, se tu sai donare gratuitamente un po’ del tuo tempo per amore, se tu sai accettare che un altro, ti renda un servizio, se tu dividi il tuo pane e sai aggiungere ad esso un pezzo del tuo cuore, allora…la Pace verrà.
Se tu credi che il perdono ha più valore della vendetta, se tu sai cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria, se tu sai accogliere il misero che ti fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza, se tu sai accogliere e accettare un fare diverso dal tuo, se tu credi che la pace è possibile, allora…la Pace verrà.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo perché Dio ci aiuti a custodire la pace dentro di noi, per poterla diffondere al di fuori e diventare così costruttori di pace.
Don’t Forget! Santi della Carità
Padre Giuseppe Ambrosoli
1923-1987
Padre Giuseppe Ambrosoli nacque a Ronigo, in provincia e diocesi di Como, il 25-7-1923 da famiglia importante: era infatti uno dei figli del fondatore dell’omonima azienda del miele. Era cresciuto nel Cenacolo, il gruppo dei giovani dell’Azione Cattolica di Como. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina, nel 1951 entrò nel noviziato dei Missionari Comboniani. Quattro anni dopo, emise la professione perpetua. Il 17-12-1955 fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Milano, card.
Giovanni Battista Montini, poi Papa e Santo. Nel 1956 padre Giuseppe venne inviato a Kalongo in Uganda, dove trasformò un dispensario con annesso un ambulatorio di maternità in un vero e proprio ospedale. Nello stesso luogo aprì una scuola di ostetricia. Nel 1972 l’Amministrazione sanitaria dell’Uganda affidò alle sue cure il “Leprosy Control”, un servizio a cui erano iscritti circa ottomila lebbrosi di cinque regioni. A partire dal 1985 la situazione politica e sociale ugandese fu prossima al collasso: il 13-2-1987, nel pieno della guerra civile che flagellava il Nord Uganda, padre Giuseppe fu costretto per ordine militare a evacuare l’ospedale in 24 ore.
In quella situazione drammatica i collaboratori lo sentirono dire: “Quel che Dio chiede non è mai troppo”. P. Giuseppe diresse l’operazione di sgombero e arrivò a Lira dopo circa diciannove ore. Ma questo sforzo minò irreparabilmente la sua salute già precaria: il 27-3-1987, appena 44 giorni dopo l’evacuazione dell’ospedale, morì per una crisi renale pochi minuti prima che arrivasse da Kampala l’elicottero inviato in suo soccorso. Fu beatificato il 20 novembre 2022, sotto il pontificato di papa Francesco. I suoi resti mortali sono venerati a Kalongo.
La nipote di P. Giuseppe Ambrosoli, Giovanna, madre di tre figli, laureata alla Bocconi in Economia e Commercio, ha deciso di seguire a tempo pieno la Fondazione, nata nel 1998 per portare avanti l’impegno dello zio. «Quando sono arrivata io, l’ospedale era in un momento di grande precarietà», racconta, «Così ho riorganizzato la rete dei benefattori, avviando varie iniziative per far conoscere questa realtà. Oggi nell’ospedale lavorano 250 persone che vivono tutte insieme in un compound. I medici, tutti locali, sono otto, uno per ogni reparto. Tra cure ambulatoriali e ricoveri, vengono assistiti ogni anno oltre 50.000 persone con 3.000 interventi chirurgici, parti cesarei compresi, e 4.000 parti naturali».