Riflessione del giorno

Giovedì 25 agosto 2022

By patronatoADM

August 24, 2022

 

XXI Settimana tempo ordinario

 

Aforisma del giorno di C.S. Lewis

Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti all’ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia.

 

Preghiera del giorno

Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio Padre. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Matteo 24,42-51

Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.

Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

 

Riflessione del giorno su don Bepo visto da don Arturo Bellini

«Don Bepo diceva di non riuscire a capire una questione: come mai tanti preti trovino nel Vangelo tanti problemi, mentre lui nel Vangelo trovava la soluzione dei problemi che aveva». Lo ha detto di lui pubblicamente monsignor Clemente Gaddi, vescovo di Bergamo (1963-1977).

Don Bepo aveva il dono della semplicità che è la virtù di chi è privo di volontà di esibizione e di artificiosità, di chi non finge e non è preoccupato della propria immagine o della propria reputazione, di chi che non è mosso da calcolo, ma è trasparente e naturale. La semplicità è ritorno all’essenziale: è vita cristiana senza troppi discorsi, senza falsità, senza esagerazione ostentazione.

Il Vangelo era per don Bepo la soluzione dei problemi perché per lui il vangelo era vita, non testo da sfogliare che lo manteneva nella calma come bambino in braccio alla madre… Di semplicità ed essenzialità c’è bisogno sempre ma specialmente nei tempi di crisi quando si moltiplicano “tavoli” di discussione sui più svariati argomenti con inchieste, analisi, acute e dettagliate, proposte per far fronte ai problemi del momento che testano regolarmente sulla carta e sui tavoli…”

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo affinché S. Giuseppe Calasanzio, don Bosco e tutti i santi educatori proteggano, aiutino e illuminino chi si dedica alla educazione dei giovani e dei fanciulli.

 

Don’t Forget! Notizie dal mondo

Decine di detenuti morti per fame nelle carceri nord-coreane

Pyongyang (AsiaNews) – Nel solo mese di luglio 35 prigionieri (ma si pensa siano molti di più) sono morti di fame in un carcere a nord di Pyongyang, Corea del Nord, perché i familiari non hanno potuto consegnare razioni extra di cibo per le restrizioni del Covid-19.

Secondo quanto riferito da fonti interne, rilanciate in un reportage di Radio Free Asia, i decessi per malnutrizione sono avvenuti nella prigione di Kaechon, nella provincia di South Pyongyang. I lavori forzati per diverse ore al giorno cui sono sottoposti i detenuti sono causa di un enorme sforzo fisico e la loro sopravvivenza è legata ai pasti aggiuntivi che vengono forniti dai parenti in visita. Questo, almeno, è quanto avveniva prima della pandemia. 

Prima della pandemia, il numero mensile dei decessi era fra i tre e quattro. “Vi sono almeno 50 prigioniere cui è stata riscontrata una grave malnutrizione nel carcere femminile, che sono state isolate assieme a un gruppo di malate. Non possono nemmeno alzarsi o restare sedute. Sembra che stiano aspettando solo di morire”. “Quando sopraggiunge il decesso… le guardie entrano in cella e impilano i cadaveri da una parte.

A fine mese gli altri detenuti trasportano le vittime su una barella per seppellirli sulle montagne dietro la prigione”. I prigionieri, conclude, “non riescono a sopportare il duro lavoro mangiando solo una palla di riso”.