nell’immagine una fotografia di Annalisa Fioretti – fotografa e giornalista (dal libro OLTRE – viaggio al contrario tra polvere e sorrisi)
Proverbio del giorno
“Di’ di no, e fa’ di sì”.
Iniziamo la giornata Pregando
Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia. Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo. Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi. Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa. Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.
Oggi si ricorda S. Pantaleone nato nella seconda metà del III sec. a Nicomedia, odierna Turchia. Diventerà medico e sarà perseguitato dall’imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305. È il patrono di medici.
Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Matteo 13,10-17
Si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!».
Riflessione Per Il Giorno (Aletheia)
In periodi di guerra, solo una parola può restituirci la pace interiore ed esteriore a cui aneliamo: Padre. In realtà le parole sono due, perché bisogna aggiungere nostro, Padre Nostro. E non mi riferisco a un Padre qualsiasi: solo uno infatti è capace di donarci tutta la pace di cui abbiamo bisogno: quello dei cieli. Dio. Se Dio non è Padre, non c’è nulla che ci trasformi in una famiglia. Se Dio non è nostro, risulta forzato e perfino ridicolo fingere di essere fratelli. E se non siamo fratelli, in nome di chi o di cosa potremo invocare e stabilire la pace? Senza questo vincolo, nessun sillogismo resiste, e col tempo cadiamo, a ragione, nelle idee aberranti per cui “homo homini lupus”. È stato per impedire questo che Cristo è venuto sulla Terra, per ricostituire l’identità perduta di figli dello stesso Padre dei cieli. Recitare il Padre Nostro e crederci: quanto poco serve per entrare, come diceva Joseph Ratzinger, nel cuore stesso della Trinità! Quanto altro tempo continueremo a resistere ad accettare quello che siamo? Perché continuare ad alimentare odio e divisione anziché pace e riconciliazione? Non è troppo tardi per cambiare i fatti. Il futuro è nostro, perché abbiamo per Padre il Signore del cosmo. Ripetiamo con fiducia le parole del Maestro, ripetiamole insieme ai fratelli: “Padre nostro, che sei nei cieli…”
Intenzione del giorno
Preghiamo per i medici, gli infermieri e tutti coloro che si dedicano a combattere le malattie.
Don’t forget! BERGAMASCHI ILLUSTRI
CANIANA G. BATTISTA (1671 – 1754)
Figlio di un falegname, si dedicò all’intaglio; a Venezia studiò le opere di architettura lignea delle chiese lagunari. Lavorò con Andrea Fantoni nelle sagrestie di S. Martino ad Alzano. Suoi i pulpiti delle chiese di Sorisole e Tagliuno e i cori lignei di Fondra, Stezzano, Vertova e Zanica; eseguì preziosi mobili artistici per abitazioni private. Realizzò la chiesa di S. Michele ad Alzano e palazzo Terzi in Bergamo Alta. Trasformò la chiesa del Galgario e lavorò a S. Spirito, sistemò le chiese del Carmine, S. Pancrazio e S. Caterina; progettò S. Michele all’Arco e le parrocchiali di Valtesse, Colognola al Piano, Cornale, Cologno al Serio, Pradalunga, Scanzo, Serina, Telgate, Zorzone. Progettò il complesso della Fiera di Bergamo, di cui resta solo la Fontana dei Tritoni in Piazza Dante. Lavorarono con lui i figli Giuseppe e Caterina e il nipote Giacomo.