VIII settimana T. Ordinario (A. pari)
Avvenne il 30 maggio…
1431 – A Rouen, in Francia, la diciannovenne Giovanna d’Arco viene bruciata sul rogo
1635 – Guerra dei 30 anni: viene stipulata la Pace di Praga
1814 – 1° trattato di Parigi: i confini francesi sono riportati al 1792 e Napoleone esiliato all’Elba
1989 – Pechino: dimostrazioni p.za Tiananmen: la statua (8 m.) della Democrazia è svelata dagli studenti dimostranti
1998 – Sisma di magnitudo 6,6 colpisce l’Afghanistan settentrionale, causando circa 5000 vittime
Aforisma di Michele Serres
“Universale” significa: ciò che è unico, ma si volge però in tutte le direzioni.
Preghiera
O Dio la cui Provvidenza dispone ogni cosa con certezza e solo in vista del bene, ti supplichiamo umilmente di distogliere da noi ogni cosa nociva e di concederci ciò che può essere di nostro vantaggio. Per il Nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Marco 10,46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Riflessione da “Meditabondazioni”
Quelle che solo qualche decina di anni fa parevano assurdità a cui nessuno sano di mente poteva credere sono diventate la norma dalla quale oggi non si può dissentire. Ci sono posti in cui si viene estromessi dalla società; in altri si rischiano multe o il carcere o la morte addirittura, solo per avere affermato e difeso il reale.
Discorso d’odio, lo chiamano. Si è andati persino oltre quanto ritenevamo possibile: la realtà attuale sembra aver perso ogni contatto con la realtà. La menzogna e l’illusione – ma solo quella propagandata da una certa parte – sembrano ormai essere la cifra accettata ovunque. E fin qui niente di nuovo o strano. Perché stupirsi? È sempre stato così. Ieri e oggi. Ci sono sempre stati stupidi che hanno creduto alle menzogne più assurde.
Ci sono sempre stati pavidi che non osano reagire di fronte al falso e al violento. Ci sono sempre stati i furbi che stanno dalla parte del più forte. Ci sono sempre stati i violenti, per cui ogni scusa è buona. Ci sono sempre stati quelli che credono di essere giustificati qualsiasi bugia dicano, qualunque abominio sostengano, qualsiasi azione compiano. Il mondo è loro, perché sanno come funziona.
Ma ci sono sempre stati anche quelli alla ricerca, quelli che non ci stanno, quelli che non confidano negli uomini, ma in ciò che è bello, giusto, vero, e in Colui che è quanto più c’è di vero, bello, giusto ci sia al mondo. Lui non ci ha promesso una vita facile, ma sofferenze, delusioni, tormenti e dolori. La croce insomma. Ma tutto questo con una vita cento volte più bella di quella che stiamo vivendo.
Intenzione di preghiera
Preghiamo per coloro che producono e diffondono immagini e spettacoli osceni, perché si rendano conto del disastro umano e spirituale che producono nella vita e nell’anima delle persone.
Don’t Forget! DIVINA COMMEDIA di DANTE ALIGHIERI
4. PARTE: L’INFERNO
I Cerchi dal II al IX sono ripartiti in tre zone, dove sono puniti i peccati di eccesso (II-VI), di violenza (VII), di frode (VIII-IX). Suddivisione che è tratta dalla dottrina cristiana e da Aristotele, ed è illustrata da Virgilio a Dante nel Canto XI.
I peccati vanno dal meno grave al più grave e i peccatori subiscono la pena detta del «contrappasso», ovvero che ha un rapporto simbolico di analogia o contrasto col peccato commesso: così ad es. i lussuriosi sono trascinati da una bufera infernale, come in vita lo furono dalla passione; gli indovini camminano con la testa rovesciata all’indietro, per aver voluto vedere troppo avanti quand’erano vivi; i ladri hanno le mani legate dietro la schiena da orribili serpenti, per averle usate malamente sulla Terra, e così via.
Molte zone dell’Inferno ospitano varie figure diaboliche. Questi demoni sono custodi di Cerchi o Gironi, e spesso hanno un ruolo attivo nel tormentare le anime che sono dotate di corpo «umbratile», fatto cioè d’aria, che dà loro un aspetto umano e permette di subire tormenti fisici. Nei Cerchi dal II al V sono puniti i peccati di lussuria, gola, avarizia e prodigalità, ira.
Il VI Cerchio corrisponde alla città di Dite, custodita da vari demoni e nella quale ci sono gli eresiarchi, fra cui gli Epicurei. Il VII Cerchio è diviso in tre gironi: violenti contro il prossimo (predoni e assassini), contro se stessi (scialacquatori e suicidi), contro Dio (bestemmiatori, sodomiti e usurai).
Nel 1° GIRONE scorre un fiume infernale, il Flegetonte, nel 2° c’è una selva, nel 3° un sabbione infuocato da pioggia di fiamme. Tra VII e VIII Cerchio c’è un «alto burrato», un precipizio custodito dal mostro GERIONE.
L’VIII Cerchio è detto MALEBOLGE e punisce i peccatori di frode contro chi non si fida; è diviso in dieci Bolge, ciascuna destinata a una diversa schiera di peccatori. Il IX Cerchio è il COCITO, fiume infernale ghiacciato dove sono puniti i traditori. Cocito è diviso in 4 zone concentriche, dette
1. Caina (traditori dei parenti), 2. Antenòra (traditori della patria), 3. Tolomea (traditori degli ospiti), 4. Giudecca (traditori dei benefattori).
Al centro di Cocito e della Terra è LUCIFERO, confitto nel ghiaccio e descritto come orrendo mostro: sbattendo le ali produce un vento gelido che forma il ghiaccio di Cocito. Uno stretto budello sotterraneo, detto «natural burella», collega il centro della Terra e il fondo dell’Inferno alla spiaggia del Purgatorio, posto agli antipodi di Gerusalemme.