Riflessione del giorno

Giovedì 5 dicembre 2024

By Patronato S. Vincenzo

December 05, 2024

 

I settimana di Avvento

 

Avvenne il 5 dicembre…

1492 – Cristoforo Colombo è il primo europeo a mettere piede sull’isola di Hispaniola.

1746 – Col lancio di una pietra da parte di Balilla, ha inizio la rivolta popolare a Genova contro gli occupanti asburgici.

1931 – Lazar’ M. Kaganovič ordina la distruzione della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

1941 – I sovietici contrattaccano la Wehrmacht che arretra e rinuncia a occupare Mosca.

1978 – L’Unione Sovietica firma un trattato d’amicizia con il governo comunista dell’Afghanistan.

1994 – Memorandum di Budapest: l’Ucraina rinuncia alle armi nucleari in suo possesso, aderendo al Trattato di non proliferazione nucleare. In cambio, Russia, USA, Regno Unito, Cina e Francia si impegnano a preservare la sicurezza, indipendenza ed integrità territoriale dell’Ucraina.

 

aforisma di S. Agostino

“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.”

 

Preghiera

Risveglia la tua potenza, o Signore, e con forza vieni in nostro soccorso, perché la tua grazia vinca le resistenze dei nostri peccati e affretti il momento della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Matteo 7,21.24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.

Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

 

Riflessione

Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti all’ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia. Un giorno fui invitato dalla moglie, Ombretta Colli, a incontrare Giorgio Gaber, ma il tempo passò e la morte, nel 2003, mi impedì di parlare con questo cantautore milanese così originale.

Ma ho trovato una frase che non so se faccia parte di un recital di Gaber o di un’intervista. Mi sembra, comunque, adatta a questi ultimi giorni dell’anno, mentre stiamo già tendendo verso il nuovo, verso il futuro. In quelle parole c’è una verità indiscussa ma anche un dato imperfetto.

La verità è che il fluire del tempo, edax rerum, «divoratore di ogni cosa», come diceva il poeta latino Ovidio, avanza inesorabile su tutto e su tutti. La sua scansione di secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni macina le realtà belle e quelle brutte, spande lacrime e le asciuga, ospita crimini e illumina gesti nobili e gloriosi.

C’è, però, una riserva da fare. Se è vero che il tempo oggettivo non guarda in faccia a nessuno e tutto consuma come «un vorace cormorano», per usare una definizione di Shakespeare, è altrettanto vero che il tempo soggettivo è diverso per ciascuno di noi, anzi per ogni stato della nostra esistenza.

Sessanta minuti di noia non sono uguali a un’ora trascorsa tra due innamorati. Il tempo può essere «ammazzato» perché non si ha voglia di fare nulla o perché si è disperati e in questi casi pare infinito; ma può essere anche colmato di opere, creazioni, pensieri, ricerca.

Il filosofo americano William James osservava che «l’uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa di più duraturo della vita stessa». Solo così il tempo acquista una durata, un sapore e un colore diverso per ciascuno.

 

Intenzione di preghiera per la settimana

Preghiamo per i governanti del mondo, perché abbandonino la corsa alle armi ed usino delle risorse naturali per il progresso civile e morale dei popoli.

 

Don’t Forget! STORIA DEI MARTIRI CRISTIANI

Abbiamo già citato i due francescani polacchi e don Sandro Dordi, ma anche i tre operatori del “Mato Grosso” brutalmente uccisi da Sendero Luminoso che non ha però potuto impedire la loro proclamazione a martiri della chiesa e della carità.

Accanto ad essi che la chiesa ha già proclamato o proclamerà beati, non possiamo dimenticare (vedi foto sopra) MARIA ELENA MOYANO (Santiago de Surco, 29-11-1958 – Villa El Salvador, 15-2-1992) che fu un’attivista, femminista e organizzatrice sociale peruviana, popolarmente conosciuta come Madre Coraggio.

Fu assassinata a 33 anni di età da Sendero Luminoso il 15-2-1992. La Moyano attivò mense popolari, associazioni per le madri e iniziative nutrizionali e fu la co-fondatrice della Federazione Popolare di Donne di Villa Salvador che nel 1992 comprendeva 112 mense popolari che fornivano 30mila pasti giornalieri e 507 Comitati del Bicchiere di Latte, che servivano circa 60mila persone.

Maria Elena durante una serata di raccolta fondi, venne uccisa da due sicari; il suo corpo viene fatto esplodere con la dinamite, perché non potessero neppure esserle celebrati i funerali. Sendero rivendicò subito l’attentato, ma l’assassinio gli si ritorse contro: al funerale parteciparono 300.000 persone e, come avvenne per i missionari cattolici, iniziò l’abbandono da parte degli stessi sostenitori dei terroristi.

Dal 1980 al 2000 il conflitto interno peruviano ha fatto quasi 70mila vittime tra morti e desaparecidos, soprattutto tra poveri e indigeni delle zone rurali presi tra i due fuochi di Sendero Luminoso e delle forze statali. Sendero Luminoso e il Movimiento Rivoluzionario Túpac Amaru (Mrta), furono infatti molto violenti contro la popolazione civile, specie i contadini più poveri.

I senderistas ammazzavano villaggi interi, compresi i bambini. Disprezzavano le comunità più fedeli alle proprie tradizioni come se fossero state composte da primitivi. E questo rende ancor più odiosa e intollerabile la violenza provocata da questi criminali e indispensabile il ricordo rispettoso delle migliaia di vittime di un’ideologia folle e criminale.