Riflessione del giorno

giovedì 7 agosto ’14

By Patronato S. Vincenzo

August 06, 2014

XVIII Settimana del Tempo Ordinario

 

J.S.BACH Toccata e fuga in re min. BWV 565

 

 

S. GAETANO THIENE, SACERDOTE

Nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480. Protontario apostolico di Giulio II, lasciò la corte pontificia maturando l’esperienza congiunta di preghiera e servizio ai poveri e agli esclusi. È restauratore della vita sacerdotale e religiosa, ispirata al discorso della montagna e al modello della chiesa apostolica. Devoto del presepe e della passione fondò (1524) col vescovo di Chieti (Teate), poi Paolo IV (1555-1559), i Chierici Regolari detti Teatini. Per la sua illimitata fiducia in Dio è venerato come il santo della provvidenza

La Parola di Dio del giorno

Giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o uno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».” (Mt 13,10-17)

Il Quadro della settimana – 23° quadro della serie:” i 1000 quadri più belli del mondo ”

 

 

 È il quattordicesimo dei 28 affreschi del ciclo “Storie di S. Francesco” nella Basilica Superiore di Assisi, attribuiti a Giotto. Dipinto tra il 1295 e il 1299, misura 270×200 cm.“Salendo il beato Francesco sopra un monte in groppa all’asino di un povero uomo a causa di un’infermità, e invocando il detto uomo, che si sentiva morir di sete, un poco d’acqua, ne cavò da una pietra: la quale né prima v’era stata, né poi fu vista.” (dalla legenda maior). In perfetto stile francescano, l’impianto è ridotto all’essenziale: in uno scenario naturale scabro e aspro, al centro di 2 aridi picchi, S. Francesco prega Dio (qui rappresentato dalla luce radente che dalla cima del monte scende fino a lui) per l’assetato in cui –notava già il Vasari- “si vede vivo il desiderio delle acque”. Di grandiosa eloquenza infatti è l’inedito gesto del pover’uomo che si sporge a bere, con il piede realisticamente piegato nella spinta del corpo. Alla  sinistra due frati con si guardano l’un l’altro, in stupito e silenzioso commento al prodigio.

In questo affresco Giotto non indulge in nessun modo alla ricerca di effetti coloristici: il marrone scuro del saio francescano (e dell’asinello) e quello chiaro della natura dominano la scena interrotti solo dal blu del cielo e l’azzurro dell’acqua. Giotto presta grande attenzione alla resa psicologica dei personaggi col verismo dell’assetato chino a bere con avidità dalla sorgente, l’intensità spirituale di Francesco rapito in contemplazione e la meraviglia dei due frati…Anche la  natura circostante sembra prendere parte al prodigio nel terreno corrugato che comunica inquietudine e attesa e con il gioco della luce che mette in rilievo il personaggio centrale. Giotto applica un principio di unità tra figure e spazio: le figure vivono nello spazio e lo spazio è valorizzato dalla presenza dei personaggi, secondo un rapporto reciproco non basato sulla simmetria, ma su un ordine logico e di naturalezza. Tutto viene scelto, controllato e ordinato dalla ragione e secondo un concetto di chiarezza e verità. Giotto usa un linguaggio conciso che fissa gli aspetti essenziali della realtà in una determinata atmosfera, per suscitare emozioni in modo diretto.

Preghiera del giorno (Michel Quoist)

Concedimi il dono dello stupore! Donami occhi rispettosi del tuo creato, occhi attenti, riconoscenti. Rendimi, Signore, disponibile alle sorprese: comprenderò la liturgia pura del sole, la liturgia mite del fiore; sentirò che c’è un filo conduttore in tutte le cose…e salirà il voltaggio dell’anima. Amen!.

Intenzione del giorno

Preghiamo per la pace in Terrasanta, Siria, Iraq, Afganistan, Nigeria, Sudan, Corno d’Africa… E per finire…Don’t forget!…

Il 7 agosto 1941 muore in India Rabindranath Tagore (nato a Calcutta nel 1861): poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo, si impegnò a creare una “nuova India”, moderna ed indipendente. Egli si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale: era un profondo conoscitore della lingua inglese e tradusse lui stesso le sue opere in inglese. Suo nonno nel 1928, aveva fondato il Sodalizio dei credenti in Dio, integrando monoteismo cristiano e politeismo induista.